
ROMA – Matteo Renzi alla presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa รจ il “rottamatore vespizzato”, secondo quanto scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica:
“In un tempo non lontano annunciรฒ Matteo Renzi che fra i primi impegni da neo leader del Pd sarebbe andato nella Terra dei fuochi. Sembra anche di ricordare un’ulteriore sua recente promessa. Riguardava un’iniziativa da organizzarsi il prima possibile a Lampedusa, dove accadono cose molto brutte, anche solo a vedersi.
Con un poโ di sorpresa, e almeno pari sgomento, si รจ invece visto Renzi presentare il libro di Bruno Vespa. Insieme ad Angelino Alfano, nella Sala Santa Chiara, giร sede della conferenza stampa di presentazione del Ncd, a due passi da Palazzo Chigi, Montecitorio e Senato, come dire nel pieno della Roma politica, o della Cittร Proibita, a volerla proprio considerare in tal modo.
Il fatto รจ che quasi mai i luoghi sono neutrali. Non solo, ma lo scenario nel quale il Rottamatore si รจ lasciato comodamente incastonare strideva parecchio con tanti suoi proclami dellโultima e penultima ora, ยซIo non logoro, strappoยป, ยซvedrete che infilo un paio di botte ยป, ยซoccorre innescare un cambiamento rivoluzionarioยป, ยซscardinare il loro sistemaยป e cosรฌ via.
Tutto, in quella specie di bomboniera palatina, era in effetti allestito allโinsegna dellโecclesiologia cerimoniale di Vespa. Ben cinque copie del Libro dei libri, Sale, zucchero e caffรจ (Mondadori), geometricamente disseminate sul tavolo dei presentatori, trasmettevano il senso dellโennesima consacrazione ridimensionando il peso di Renzi e Alfano. Alle loro spalle, il roseo fondale riverberava la copertina del bestseller e con enormi lettere il nome dellโautore; ma soprattutto la sacra icona del piccolo Vespa in bianco e nero, una specie di Gesรน bambino para-istituzionale, incombeva sul capo dei ragazzoni della post-politica. Vestiti oltretutto allo stesso modo, cioรจ alla maniera del medesimo Vespa, che pure si distingueva – ah, potenza della futilitร ! – per una cravatta molto piรน shocking della loro.
E allora, osservandolo con quel pizzico di scetticismo che i vincitori accecati dal successo nemmeno mettono nel conto, faceva impressione vedere quel giovane, cosรฌ attento allโantipolitica, cosรฌ ยซa piedi tra la genteยป, o in bici, comunque senza scorta, accanirsi attorno alla piรน iniziatica e quindi incomprensibile ossessione di palazzo, i maledettissimi sistemi elettorali; e veniva da chiedersi: ma รจ lo stesso Renzi che nel gran torneo dellโutensileria simbolica contro il ยซcacciaviteยป di Letta voleva usare il ยซtrapanoยป? Lo stesso del ยซcaterpillarยป, del ยซfinishยป, dellโยซaltrimenti ci arrabbiamoยป? Vespa, al suo fianco, pareva cosรฌ appagato di tale trasfigurazione da assumere una posa di trasognata immobilitร . Nรฉ salvavano Renzi, che รจ un naturale e prodigioso primo della classe, le faccette e le sopportazioni dinanzi alle pignolerie di Alfano, nรฉ le attese battute (ยซBattute a parteยป รจ la premessa che ripete spesso); mentre dietro a quel gioco segreto di bigliettini scambiati sul tavolo si poteva di giร anche cogliere uno – nemmeno il piรน sfolgorante – dei perenni archetipi del potere: noi sรฌ, voi no.
Alla Leopolda, in un gran bel discorso, Alessandro Baricco evocรฒ Holderlin: ยซIl futuro รจ un ritornoยป. Ma ecco che con il medesimo e rassegnato scetticismo di cui sopra questo verso si puรฒ storcere nel senso nella regolaritร , anzi nella ineluttabilitร con cui tutti o quasi gli homines novi, specie quelli che promettono sfracelli, finiscono per rispondere al richiamo di Vespa; e con ciรฒ, per la gloria anche commerciale del pontefice della terza Camera, si ritrovano inesorabilmente conglobati in un modulo di rappresentazione, in un format di potere, in un insieme di premesse simboliche, e dunque omologati o meglio ยซvespizzatiยป. Se ne puรฒ trovare conferma nella mesta sorte di Mario Monti, che proprio adagiandosi sulle bianche poltroncine di Porta a porta,su consiglio di qualche geniale stratega della comunicazione, cominciรฒ a dissipare il suo patrimonio di serietร , prima che Bersani spargesse lacrime sul vecchio parroco di Bettola, e Berlusconi continuasse a risuscitare malati, firmare contratti, mostrare il Ponte di Messina e incantare serpenti su quel tronetto.
Per cui paradossalmente Renzi รจ tornato a essere se stesso solo quando, con evidente maleducazione, si รจ astratto dal soporifero dibattito e connettendosi altrove ha cominciato a testa bassa a scrivere sms, o forse erano tweet, comunque Vespa sembrava un poโ seccato, diamine, proprio adesso…
E non รจ questione di pretesa superioritร etica, nรฉ di radical-chic, o di ยซpuzza sotto il nasoยป, come dice anche giustamente Renzi. Quellโaria da ยซrecita in famigliaยป, come la battezzรฒ tanti anni fa Enzo Forcella, quel chiamarsi insistentemente e ipocritamente per nome, ยซAngelinoยป, ยซMatteoยป; quella domandina finale sullโabito grigio indossato al Quirinale, e la rispostina finto offesa del Rottamatore sui problemi dellโItalia, e la zampata ironico-condiscendente di Vespa, ยซSa, noi giornalisti siamo cosรฌ frivoli… ยซ, e Renzi che vuole metterci lโultima parola, ยซper questo vi vogliamo cosรฌ beneยป.Vero. Ma sappia che la prossima tappa รจ il servizio di Chi con lui sorridente in famiglia che fa lโocchietto e lava i piatti, come un Alemanno qualsiasi”.
