
ROMA – Rivolta contro Imu e Tares, scrive Maurizio Belpietro su Libero: “Trattati come sudditi”.
L’editoriale su Libero:
Non soltanto lโItalia ha la piรน alta pressione fiscale, ma รจ anche il Paese dove i contribuenti sono i piรน maltrattati dโEuropa. Altrove gli ispettori delle Entrate hanno rispetto per chi paga le tasse, perchรฉ รจ con le tasse che viene retribuito il loro lavoro. E dunquesi rivolgono a chi versa le imposte con cortesia, cercando di evitare problemi e di complicare la vita con inutili adempimenti. Da noi no: il Fisco tratta gli italiani alla stessa stregua di pecoroni da tosare. Li sospetta di voler evaderei tributieperciรฒli obbligaa sottostare a scadenze e regole sempre piรน complicate e sempre piรน vessatorie. Ne รจ prova la foto che mostriamoqui afianco.Pubblicata ieri dal quotidiano La Prealpina, lโistantanea ritrae centinaia di persone in fila giovedรฌ mattina a Varese per sapere come, quando e quanto dovranno pagare. Come ognuno sa, nei prossimi giorni si dovrร saldare la mini Imu, cioรจ lโimposta di cui piรน volte il governo aveva annunciato la cancellazione salvo poi reintrodurla a sorpresa appena passato lโanno.E dietrolโangolo cโรจ anche la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e i servizi comunali. Peccato che, pur essendo noto a chiunque lโobbligo entro fine mese di mettere mano al portafogli, รจ sconosciuto ai piรน tutto il resto, in particolare la cifra che dovrร essere corrisposta. Risultato: fra contribuenti, commercialisti e perfino uffici dei Comuni competenti in materia di imposizione sulle abitazioni, regna il caos. Nessuno sa come comportarsi e chi si ingegna per fare da solo, rivolgendosi agli sportelli municipali, come dimostra la foto si deve armare di tanta pazienza e mettersi in fila. Anziani, lavoratori dipendenti in permesso, casalinghe: tutti in coda al freddo per ore allo scopoย di ritirare un modulo o di chiedere un chiarimento. Del resto le cose sono state decise talmente in fretta e con tanti e tali cambiamenti di rotta che ora neppure i piรน attenti sanno orientarsi e, dunque, nel timore di sbagliare e di incorrere in sanzioni se non dispongono di un esperto in famiglia o di un commercialista in azienda si rivolgono agli uffici competenti. Non senza ovviamente nascondere la rabbia. La Prealpina riferisce che a Varese lโattesa si รจ svolta tra caos e proteste, che si sono scaricate su sindacoe giunta,ritenutiresponsabili della confusione. Ma la situazione registrata nella cittร lombarda patria della Lega non รจ molto diversada quellasegnalata in altri capoluoghi. Tuttavia, se tra i contribuenti serpeggia la rabbia, tra i ragionieri costretti a fare gli straordinari per calcolare lโImu dei clienti non รจ che si festeggi. Il superlavoro, fatto troppo in fretta e senza la possibilitร di attente verifiche, corre il rischio di incorrere in errori che potrebbero tradursi in sanzioni a carico dei clienti. Dunque anche i commercialisti sono sul piede di guerra e addirittura minacciano iniziative clamorose come ad esempio uno sciopero. E se non fosse che a pagarlo sarebbero i contribuenti, probabilmente gli esperti di contabilitร e Fisco incrocerebbero da subito le braccia, mandando a pallino tutte le scadenze fissate dal governo. Ora, come dicevamo, il Fisco nel corso degli anni ha dimostrato di non avere alcun rispetto per il contribuente. Ma quello che sta accadendo รจ veramente troppo. La macchina amministrativa pubblica dispone di ogni informazione che ci riguarda, sulle nostre spese, i nostri red- diti, i nostri patrimoni. Dunque, se volesse, potrebbe fare senza fatica ciรฒ che in ogni altro Paese viene fatto ossia spedire a casa di ogni cittadino un bollettino con indicata la cifra da pagare. Se ciรฒ non avviene รจ per pigrizia e negligenza e forse anche per arroganza. Da troppo tempo lo Stato scarica sulle nostre spalle gli obblighi che gli competono, pretendendo che siano i contribuenti a fare ciรฒ che la pubblica amministrazione non รจ in grado di fare. Ma di fronte alle centinaia di persone in coda per pagare le tasse forse รจ il momento di aprire bocca e dire basta. I cittadini onesti versano le imposte, ma oltre aciรฒ non รจ ammesso nessun altro supplizio. Di fronte alle immagini che pubblichiamo, in un Paese normale il capo del governo dovrebbe chiedere scusa ai suoi connazionali, assicurando che ciรฒ non accadrร mai piรน. Anzi: in un Paese normale, a tutto ciรฒ non si sarebbe arrivati, perchรฉ dinnanzi al pasticcio dellโImu abolita, rimessa e cambiata piรน volte, il presidente del Consiglio non avrebbe chiesto scusa perchรฉ se ne sarebbe giร andato, portando con sรฉ il ministro delle Finanze. Negli Stati moderni si sa che non si possono fare referendum in materia fiscale nรฉ si puรฒ organizzare una rivolta invitando le persone a non pagare le tasse. Perรฒ forse, giocando tra i cavilli, contro leimposte si puรฒfar ricorso, quanto meno per rinviarle. Non sappiamo a quale codicillo o circolare appellarci, ma se esiste qualcosa che consente ai contribuenti di rialzare la testa e di chiedere di rispetto, siamo pronti a darne notizia e pubblicizzarla. Perchรฉ siamo contribuenti, non sudditi.
