ROMA – Si chiama Yoram Gutgeld ed è lui l’uomo ombra, il teorico, il consigliere economico di Matteo Renzi. Domani, 13 novembre, arriva in edicola il suo libro “Più uguali, più ricchi”.
Chi è Gutgeld? Scrive Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano: “E’, prima di tutto un manager, arriva dalla società di consulenza McKinsey, oggi è parlamentare del Pd. E la sua ambizione è notevole: liberare la sinistra, o almeno il Pd, dai complessi di inferiorità degli ultimi 20 anni (da Tony Blair in poi gli ex comunisti sono in soggezione verso il mercato) e la sudditanza ai tecnici di questa lunga crisi (la politica economica non è solo un’insieme di best practice, ricette universali da applicare senza sgarrare, come quelle imposte in Grecia dalla Troika). Gutgeld recupera nomi da tempo poco citati nel dibattito piddino, da John Maynard Keynes a William Beveridge, l’inventore del welfare state, al filosofo americano John Rawls (chissà se Renzi ha letto “Una teoria della giustizia”). Icone dimenticate di una sinistra liberale ma non liberista”.
Per Gutgeld la soluzione è questa: tagliamo le pensioni sopra i 3500 euro e usiamo la differenza per finanziare la creazione di asili nido.
Ma, scrive Feltri, l’efficienza non basta “per trovare i soldi per le proposte del libro, la più nota è l’architrave della Renzinomics: 200 euro a chi ne guadagna meno di 2. 000, riducendo l’Irpef. I tagli devono partire dall’esercito (settore che Gutgeld conosce, ha aiutato a riformare quello israeliano). E poi bisogna far pagare gli evasori, primo passo per essere “più uguali, più ricchi”, come dice il titolo del libro. Gutgeld recupera un altro nome rimosso dal Pd, quello di Vincenzo Visco: quando guidava lui la lotta all’evasione fiscale, lo Stato ha incassato 23 miliardi in più, tra 2006 e 2007. Rottamare la cultura economica del Pd di questi anni, però, sarà più difficile che cambiare le facce in Parlamento”.