
ROMA – Selfie imbarazzanti per lo scrittore Moni Ovadia. Autoscatti di momenti intimi tra lui e la moglie, che stanno per portare sul banco degli imputati tre personaggi che avevano provato a ricattarlo chiedendo denaro in cambio di discrezione e ottenendo invece una bella denuncia per tentata estorsione.
La notizia è sul Messaggero di Roma, che ricostruisce la vicenda che ha per protagonista Moni Ovadia, musicista, attore, drammaturgo e scrittore, nato a Plovdiv, in Bulgaria, residente da una vita a Milano e attualmente candidato alle europee.
Tutto inizia nel 2010. Dallo studio milanese di Ovadia sparisce un hard disk collegato a un computer, una scheda di memoria riservata a fotografie di vita privata e familiare. Il disco finisce poi nelle mani di tre persone che, sbirciando tra istantanee di amici e vacanze del musicista, trovano sei autoscatti in bianco e nero che ritraggono Ovadia insieme alla moglie, in atteggiamenti intimi. I tre, quindi, decidono di sfruttare quelle immagini come arma di ricatto, pensando di poter mettere in tasca un mucchio di soldi. E’ così che iniziano a tormentare Ovadia, assillandolo a qualsiasi ora del giorno e della notte con telefonate pressanti e continue, chiedendo denaro in cambio del silenzio. Durante un primo colloquio, tentano di estorcere al musicista circa diecimila euro in contanti, specificando che, in caso di mancato pagamento, le fotografie sarebbero state diffuse sul web. Nei mesi successivi, le richieste proseguono, e le telefonate si fanno sempre più assillanti. Ovadia, però, non scuce un centesimo: è convinto di non avere nulla da nascondere. Le foto lo ritraggono insieme alla compagna.
Il musicista non si piega e presenta una denuncia. Scattano le indagini e le intercettazioni telefoniche della suqdra mobile. E’ il pm Francesca Passaniti a occuparsi dell’inchiesta. Dopo qualche mese, gli estorsori vengono identificati: si tratta di ragazzi giovani, di età compresa tra i 24 e i 30 anni che adesso rischiano il processo per tentata estorsione (…)
