ROMA – “Morsi e rimorsi” è il titolo dell’editoriale di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera, ma “Morsi e rimorsi” è anche il titolo del consueto Buongiorno di Massimo Gramellini sulla Stampa e, per concludere il trittico “Morsi e rimorsi” è anche il titolo dell’editoriale di Andrea Monti sulla Gazzetta della Sport.
Eliminata l’Italia, coincidenza, caso, fato destino o per poca fantasia, Corriere, Gazzetta e La Stampa, Severgnini, Gramellini e Monti puntano sullo stesso titolo, complice Suarez: “Morsi e rimorsi”.
“Consoliamoci – scrive Beppe Servergnini – i Mondiali sono comunque memorabili. Tutti ricordiamo dov’eravamo quando gli azzurri hanno vinto molto bene o perso molto male. Prandelli, in quattro anni, ha messo in piedi l’unica squadra italiana capace di giocarsela all’estero: esce con onore. Lo stesso non si può dire per il morsicatore Luis Suárez. Capirà, nel lungo riposo forzato che l’aspetta, che le bandiere non si possono onorare con i piedi e disonorare con i denti”.
Più duro Gramellini: “E questa Italia depressa e deprimente, senza talento né carattere, merita soltanto di tornarsene a casa e ricominciare daccapo, con meno squadre e meno stranieri, come accadde dopo la Corea del 1966”.
Duro anche Monti, il direttore della Gazzetta: “Lo sfascio è tecnico ma anche politico. Cesare, il nostro condottiero, sbaglia tutto, formazione e cambi. La Federazione, complice il ranking che ci siamo perduti, non riesce a evitare che la nostra Nazionale giochi nelle aree più soffocanti del Brasile e per ben due volte all’una del pomeriggio”.
Ci pensa il Tempo a dare uno slancio di originalità alle prime pagine italiche con un severo quanto sintetico: “Che pippe”.
AGGIORNAMENTO: anche Metro, come segnalato su Twitter, apre con lo stesso titolo, l’ormai intramontabile: “Morsi e rimorsi”.