
ROMA – Ncd, ovvero Nuovo centro destra. Sui social network il nome del nuovo partito di Angelino Alfano spopola soprattutto per un motivo: il logo. “Da studio medico”, nel più generoso dei giudizi. I commenti più pungenti tra Twitter, Facebook e siti di informazione li ha raccolti il Giornale:
Quelli de Linkiesta sono perfidi: «Se anche il logo è senza quid…»; ma pure Veronica Rimo va giù duro: «Sembra una compagnia di assicurazioni. Di quelle che non si c…ga nessuno». Caterina Soffici arriccia il naso: «Sembra la targa di uno studio dentistico »; mentre Michele Paoli scuote la testa: «Se il buongiorno si vede dal logo, siamo alla buonanotte ». Non piace a nessuno, insomma. O quasi nessuno. Tanto che Giuseppe Calcaterra ragiona così: «Sul logo dell’Ncd la cosa più sconvolgente è che qualcuno alla fine ha detto “Sì, mi piace” ». Carmine Di Vizio ha da dire pure sul colore: «Ma Alfano lo sa che il blu è il colore più usato per le mattonelle dei bagni?»; mentre Boris Sollazzo commenta così: «Vabbuó, Alfano vuole perdere. Con questo simbolo manco rappresentante di classe del figlio lo fanno ».
Facile fare dell’ironia su un logo francamente gelido e asettico. Pietro Salvatori annuncia un suo retroscena: «Ncd, ossia “Non c’avemo designer”». Eugenio Cipolla invece lo imita e fa la parodia: «Ecco il nuovo simbolo: Noi Come Dudu». Un utente che si chiama «E basta » si domanda invece: «Ma Ncd cosa vuol dire? Negati coi disegni?». Giancavassa è tranchant : «Uno studente al terzo anno del liceo artistico avrebbe fatto meglio», giura. Tutti contro l’ideatore di un logo che in verità non ha convinto neppure Fabrizio Cicchitto che in un fuorionda si sfogava col ministro Lupi: «È troppo scuro, il blu sembra nero e non si capisce il perché…». Tagliente come un rasoio è Winstons123: «Un logo freddo, ma allo stesso tempo solido e grazie al blu, rassicurante. Più che altro non mi rassicura Formigoni…». A partorire quello che internet ha già giudicato come il simbolo più brutto in circolazione è un giovane grafico romano, under 30: Andrea Valesini. Anche la politica dice la sua sul simbolo alfaniano e il forzista Galan non si tira indietro: «È triste e brutto- dice il fedelissimo berlusconiano- sembra la scatola di un medicinale generico. Mi ricorda i patetici manifesti della Bulgaria dei tempi andati. Poi averlo comprato da Bocchino mi sembra il massimo del minimo…».
