
ROMA – “La spiaggia – scrive Clemente Pistilli su H24 Notizie -concessa a Scauri alle suore alcantarine deve restare a disposizione soltanto degli ospiti della casa per ferie gestita dalle religiose. Quella concessione demaniale รจ stata rilasciata dal Comune di Minturno perchรฉ aveva finalitร sociali e non puรฒ trasformarsi in un lido come gli altri. A stabilirlo, avallando le scelte fatte dallโamministrazione comunale, che ha negato lโapertura dellโarenile agli esterni, sono ora stati i giudici del Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar di Latina. Niente stabilimento balneare dunque per la congregazione”.
L’articolo completo:
Le suore alcantarine hanno alle spalle un secolo e mezzo di storia. La congregazione รจ stata fondata nel 1869 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, in un quartiere povero e popolare, con lโobiettivo di istruire le fanciulle provenienti da famiglie bisognose e le orfane. Le religiose hanno poi aperto una casa dietro lโaltra, tanto in Italia quanto allโestero, e hanno allargato la loro missione alla catechesi e allโanimazione.
A Scauri, in localitร Spiritiera, lโIstituto delle terziarie francescane alcantarine ha ottenuto nel 2003 una concessione demaniale, a servizio della casa per ferie e del pensionato dellโistituto, ubicato in via Colombo. Un arenile a disposizione degli ospiti delle religiose, da maggio a settembre. Fino al 3 ottobre 2010 la concessione era di 1000 metri quadrati, poi ampliata a 3.150. Nellโottobre di quellโanno lโIstituto ha perรฒ pensato di chiedere lโapertura di quel lido anche agli esterni e ha fatto in tal senso una richiesta al Comune. Dopo cinque mesi la risposta da Palazzo. Negativa. Per lโente pubblico aprire a tutti avrebbe trasformato quella concessione, rilasciata a fini sociali, in uno stabilimento balneare a tutti gli effetti, dunque a scopo di lucro, per cui รจ necessario siglare una convenzione con la Regione, prendere determinati impegni, ottenere altri permessi e fare unโistruttoria.
Alle suore quello stop al loro progetto non รจ piaciuto e hanno fatto ricorso al Tar, ottenendo nel 2011 lโannullamento del provvedimento comunale. A Palazzo non hanno mollato e ora sono riusciti a far ribaltare la sentenza, confermando il diniego al lido aperto agli esterni. Il Consiglio di Stato ha condiviso infatti la tesi del Comune che una spiaggia destinata a fini sociali non puรฒ essere sfruttata a fini turistico-ricettivi. โDa un lato โ si legge nella sentenza โ vi รจ un uso riservato, ristretto e accessorio dellโarea demaniale concessa; dallโaltro un uso assimilabile a quello di un ordinario stabilimentoโ. E anche i giudici non ci stanno a far diventare le suore operatrici balneari.
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