ROMA – I malumori nel Pd sono evidenti. La segreteria del partito si รจ dimessa dopo la rielezione di Giorgio Napolitano. I Giovani Democratici dicono un forte no al governo di larghe intese con il Pdl. E la loro risposta รจ “Occupy Pd”: partito su Twitter, il malumore arriva con l’occupazione delle sedi da Torino e Bologna a Bari e Palermo. Sintomi di un “mal di pancia” diffuso, tanto che su Repubblica un’intera pagina e 5 pezzi alle polemiche del Pd.
Il primo pezzo riporta la “minaccia” dei giovani democratici che sognano di prendere le redini del partito. Su Twitter avvisavano: “Niente inciucio o ve la vedrete con noi”, poi hanno occupato le sedi, scrive Tommaso Ciriaco:
“La rivolta della base del Pd contro lโipotesi di un accordo sul governo con il Pdl arriva dai Giovani democratici. Sono loro che nei giorni scorsi hanno occupato decine di sedi in tutta Italia, per protestare contro la candidatura di Franco Marini al Quirinale. Il fallimento della corsa di Romano Prodi e lโidea di un esecutivo con Berlusconi hanno fatto il resto. Da Torino a Palermo, passando per Bologna e Bari, sono stati gli under 30 a dare vita all’occupazione delle sedi. Una scelta clamorosa, in alcuni casi sospesa solo per capire le prossime mosse del quartiere generale. I primi focolai di rivolta risalgono a giovedรฌ, quando a Firenze, Lucca e Prato i giovani del Pd hanno occupato le sedi o dato vita a forme di mobilitazione contro la candidatura Marini. E poi ancora, nelle ore successive, Cagliari, Catania e Viterbo. A Torino i militanti hanno scelto la strada della autoconvocazione; a Teramo i Giovani Pd si sono sospesi dalle cariche. Quasi ovunque lo slogan รจ “Occupy il Pd””.
A Torino l’occupazione corre sotto la Mole, “come i rivoluzionari francesi”, scrive Repubblica:
“Il ยซTerzo Statoยป del Pd si mobilita per un patto rifondativo e di lealtร al partito. Domenica la sede di Torino dei Democratici si รจ trasformata nella ยซSala della Pallacorda ยป, format che si ispira ai rivoluzionari francesi. Partito da un tam tam via internet, sta prendendo piede in altre cittร . Mercoledรฌ sono state autoconvocate riunioni simili a Napoli, Bologna e Cagliari. A Torino piรน di 250 persone chiedono di resettare i vertici del Pd, a tutti i livelli, e dicono no a qualsiasi governissimo. Insomma, come il Terzo Stato francese ha combattuto la nobilitร , cosรฌ ยซlโeterogeneo Terzo Stato del Pd deve combattere lโoligarchia della vecchia classe dirigenteยป, dicono tre dei giovani che hanno promosso lโautoconvocazione, Fabio Malagnino, Matteo Beghini e Diego Sarno. Non sono mancate le critiche. ยซEcco il grillismo strisciante delle assemblee permanenti dentro il Pdยป, oppure ยซvogliono fare una nuova correnteยป, ยซqualcuno vuole strumentalizzare la giusta rabbia di molti giovani per altri finiยป. E i rivoluzionari torinesi rispondono: ยซQueste sono logiche vecchie, nessuno ha il copyright. Non vogliamo fare una corrente, ma smuovere il partito. Non siamo i grillini del Pdยป”.
A Bologna invece si parla di “resettare tutto”:
“I trentenni del Pd ripartono dalla Bolognina. Non sโarrendono alla โmorteโ del Partito democratico i giovani assessori della giunta di Virginio Merola, che al Quirinale hanno sognato Romano Prodi o Stefano Rodotร . Neorottamatori del gruppo dirigente nazionale che ยซha bombardato il Pd fino a farlo esplodereยป: ยซNoi โ scandiscono โ non permetteremo che questo partito muoiaยป. In media hanno trentโanni Matteo Lepore e Luca Rizzo Nervo, e ieri mattina hanno preso in mano la rifondazione del Pd sotto le Torri: a partire dalla parola dโordine #ResetPd, hanno convocato per domani sera militanti e iscritti allo storico circolo Pd della Bolognina, a due passi dove nel โ91 Achille Occhetto diede addio al Pci. ยซBisogna โresettareโ il partito โ dicono โ rifondarlo a partire da militanti e iscritti, che sono i nostri mattoniยป. Con loro ci sono giovani di tutte le appartenenze, renziani e bersaniani, ยซa prescindere dalle correnti e da qualunque capobastoneยป. Sullo sfondo il richiamo del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che conduce il Pd alle larghe intese. I trentenni bolognesi non arrivano a invocare il voto, ma guardano con attenzione a quel che accade a Roma: ยซNon daremo la fiducia in bianco. Siamo contro gli inciuciยป”.
A Bari chiedono di “lasciar stare il governissimo per il bene nostro e del Paese”:
“Occupazioni simboliche, slogan, amarezza. Ma ยซla base non si arrende. Il Pd siamo noiยป scrivono i giovani democratici su striscioni e cartelli appesi in tutta fretta nei momenti di massimo sbandamento. Tante le sedi simbolicamente bloccate dai Giovani democratici anche in Puglia, mentre la possibilitร di intesa tra Pd e Pdl per lโelezione del presidente della Repubblica si facevano sempre piรน concrete. Bari, Gravina, Adelfia, Noicattaro, Bitetto. Ma รจ da sabato che รจ cominciata la mobilitazione unitaria, con lโoccupazione del quartier generale provinciale nel capoluogo pugliese. Lโinvito รจ stato esteso a chiunque si riconosca negli ideali del centrosinistra, al di lร delle tessere del partito. Iscritti di tutte le etร e amministratori stanno partecipando allโ#occupypd. Il sindaco di Bari Michele Emiliano si รจ subito fatto vedere, come il rettore Corrado Petrocelli. Oltre allo striscione sulla porta della palazzina, cartelli di senso vietato con al centro la parola tanto odiata: ยซGovernissimo ยป. Dopo la nottata in sede e lโassemblea permanente di domenica, ora gli interessati si riuniranno ogni sera alle 19 per discutere insieme e stilare un documento: ยซVogliamo dimostrare il nostro attaccamento al partitoยป”.
Infine c’รจ Palermo, dove i giovani democratici dicono basta a tessere e correnti e chiedono “primarie e apertura a Grillo”:
“Mobilitazione in tutte le province siciliane, sit-in di fronte alle prefetture, occupazioni di sedi e assemblee permanenti. La protesta dei Giovani democratici proseguirร mercoledรฌ nei nove capoluoghi siciliani: ci saranno volantinaggi con le proposte da avanzare sia al Pd nazionale, con il no fermo allโipotesi di un governissimo col Pdl, che a quello regionale. Per esempio, la richiesta di un confronto con M5S. ยซVogliamo essere coinvolti nelle scelte, con primarie aperte a tutti. Basta col partito delle tessere e delle correntiยป, dice Marco Guerriero, 27 anni, segretario provinciale dei giovani democratici. La protesta dilaga in tutta lโIsola. La prima sede di partito occupata รจ stata quella di Catania al momento dellโannuncio della candidatura di Franco Marini. Sabato sera, poi, i giovani Pd hanno ยซpresoยป la sede regionale a Palermo che รจ stata ยซliberataยป ieri. ยซSiamo riusciti a ottenere finalmente una stanza. Il partito non ci ha mai riconosciuti e non ci aveva mai voluto dare uno spazio per le nostre riunioniยป, aggiunge Guerriero. Spiega il segretario regionale, Salvo Nicosia: ยซAbbiamo scelto la protesta in tutte le cittร siciliane domani, per un cambio di rotta del Pd, in cui ancora crediamoยป. Appello anche a Crocetta”.