Omicidio Marfurt: imputati assolti. Stile ‘ndrangheta: “Prove insufficienti”

Paolo Marfurt

ROMA – Si è concluso con tre assoluzioni invece di tre condanne all’ergastolo il processo per l’omicidio di Paolo Marfurt, di Ponte di Nona (Roma) ucciso a 45 anni di età con cinque colpi di pistola a Vermicino (Roma) il 3 ottobre del 2012.
La Corte di Assise di Frosinone ha assolto Marco Mostarda e Giorgio Franconeri, romani, accusati di aver commesso l’omicidio, e il calabrese Salvatore Papaianni ritenuto il mandante.

Il pm Giuseppe Cascini della Dda di Roma aveva chiesto per i tre imputati l’ergastolo connotandolo come omicidio in odore di ’ndrangheta.
I giudici, precisa Adelaide Pierucci sul Messaggero,
“hanno assolto tutti anche se con la formula dubitativa”.

L’avvocato difensore Fabrizio Gallo ha detto:

“Ho sempre sostenuto l’innocenza del mio cliente. Aspettiamo le motivazioni e chiederemo il risarcimento.

Secondo l’accusa, scrive ancora Adelaide Pierucci,

“Marfurt era stato attirato in una trappola per stroncare il suo salto di qualità nella malavita tra i Castelli e Tor Bella Monaca.
Indagando sull’omicidio di Marfurt i carabinieri di Frascati avevano risolto un cold case: la vittima è risultato l’esecutore materiale, insieme a un complice, dell’omicidio di Riccardo Germani, avvenuto alla Borghesiana nel 1991”.

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Gianluca Pace