
ROMA – “Non bastano i rimborsi spese, i ticket e i buoni benzina – scrive Sara Menafra del Messaggero – Il dirigente dellโAgea (agenzia collegata al ministero dellโAgricoltura) Paolo Gulinelli ha scelto di attribuirsi anche qualche benefit extra grazia alla carta di credito โstataleโ che, almeno in teoria, doveva utilizzare solo per le trasferte. Stando a quello che stabilisce la sentenza di primo grado che nei giorni scorsi lโha condannato per peculato a due anni piรน tre di interdizione dai pubblici uffici, tra il 2007 e il 2011 Gulinelli non avrebbe badato a spese. In totale avrebbe speso 51 mila euro, divisi tra ristoranti (tutti rigorosamente a Roma, sebbene la carta dovesse servire solo alle trasferte) una vacanza in Croazia, oggetti di profumeria e persino i biglietti del cinema”.
L’articolo di Sara Menafra del Messaggero:
(…)ย Non รจ lโunico affare che ha messo Gulinelli nei guai. La scorsa settimana, la procura gli ha inviato un avviso di garanzia con lโaccusa di abuso dโufficio per la gestione dellโufficio pagamenti dellโAgenzia per le erogazioni in agricoltura, lโAgea appunto, che si occupa di distribuire i finanziementi europei per lโagricoltura. Il pool guidato da Rossi ipotizza che Gulinelli e gli altri cinque indagati abbiano evitato di chiedere indietro i finanziamenti europei distribuiti agli agricoltori italiani quando fosse dimostrato che non ne avevano diritto. Uno scherzetto che potrebbe costare al governo italiano la restituzione allโEuropa di ben 270milioni di euro accumulati nel corso degli anni e che andranno rimandati a Bruxelles anche se ormai non possono essere piรน chiesti indietro agli agricoltori. Oltre alla restituzione dei fondi, lโUnione europea potrebbe multare lโItalia per una cifra che potrebbe arrivare fino al 10% dei contributi erogati. La procura ipotizza che Gulinelli e colleghi avessero costruito un sistema piuttosto complesso, istituendo un ยซregistro riservato e parallelo delle posizioni debitorie relativo ai finanziamenti indebitamente erogati in agricolturaยป che perรฒ non emergevano negli archivi ufficiali. Anzi, il gruppo attestava ยซfalsamente alla Commissione europea, mediante le predette dichiarazioni di affidabilitร , la regolare tenuta del registro nonchรฉ la regolaritร dei conti presentatiยป.
