ROMA – Paolo Villaggio, in arte Fantozzi, è stato il “Karl Marx degli impiegati”. Marcello Veneziani nel suo “cucù” di fondo in prima pagina sul Giornale, rende onore a Paolo Villaggio che nei suoi 80 anni, da poco compiuti, “ha saputo ricongiungere Karl Marx ai Fratelli Marx“. Fantozzi rag. Ugo ha descritto sapientemente la nuova alienazione della piccola borghesia, il suo sfruttamento servile e il suo vittimismo. Proprio come Marx ma lo ha fatto “senza spargere lacrime e sangue, solo tragiche risate“.
Veneziani, scrittore ed editorialista per il Giornale diretto da Alessandro Sallusti, non è certo un simpatizzante di Karl Marx. Ma riconosce in Villaggio la stessa portata rivoluzionaria del pensiero marxista senza però alcuna pretesa di cambiare il mondo. Scrive Veneziani:
Come Marx pose al centro del suo universo il proletariato sottomesso e sfruttato, così Villaggio pose al centro l’impiegato sottoposto e umiliano. Il Ragioniere al posto dell’Operaio.
Dal secolo delle fabbriche e del proletariato industriale al secolo del terziario, dei piccoli borghesi e del centro impiegatizio, il meccanismo sostanzialmente non cambia. Ma, osserva Veneziani, se Marx descrisse la spregiudicatezza del padronato che si arricchiva sulla pelle degli operai con la teoria del plusvalore.Villaggio, con la teoria del subvalore di Fantozzi, arrivò a descrivere Megadirettori seduti addirittura su poltrone di pelle umana.
Conclude Veneziani: “Onore al rag Fantozzi e alla sua raccapricciante famigliola, al mitico Fracchia e al loro padre Villaggio che a 80 anni si gode la sua dissennata saggezza”.