“Il Pd fa fuori Renzi, il futuro è Letta”, Roberto Scafuri sul Giornale

Guglielmo Epifani

ROMA – “Chi vince le primarie non sarà l’unico candidato premier del Pd”, tuonava ieri (10 novembre) il segretario Guglielmo Epifani, “il Pd fa fuori Renzi” riporta e scrive Roberto Scafuri per il Giornale che scrive:

Contro l’idea di di­ventare un «Forza Renzi», co­me lo definisce l’ex leader Ber­sani, si coagula il grosso del mal­contento dei generali, vecchi e nuovi, e della truppa. Non a ca­so questo è uno dei cavalli di bat­taglia su cui insiste Cuperlo, uno che interpreta a meraviglia il comune sentire dell’anima del partito, quella dei funziona­ri c­he tirano non il carro del vin­citore, ma la carretta da anni. Così non si fa certo sfuggire l’im­beccata di Epifani:

«È evidente che il nuovo centrosinistra do­vrà convocare delle primarie per scegliere il candidato pre­mier della coalizione… Chi si candiderà non lo so, so però che tra quei candidati io non ci sarò, perché io mi candido a fa­re il segretario del Pd». Miglior frase per orgoglio di bandiera non poteva esser pronunciata.
Evidente quindi che la vitto­ria di Renzi si appoggerà al voto dei non-iscritti, e che questa frattura rischia di essere il Gene­rale Inverno dei renziani. La mi­naccia di scissione, già evocata a suo tempo da D’Alema, è nei fatti. Anzi, «inevitabile se Renzi farà il Renzi», come sostiene il professor Cacciari. Il clamoro­so abbandono di Prodi non è so­lo vendetta, piuttosto l’ammis­sione di un fallimento: cosa che il Professore non manca di rile­vare da tempo. «Il Pd non è mai nato». E se persino Enrico Letta dice di «capirne le ragioni», se le polemiche sull’adesione al Pse (che anche Renzi ha prean­nunciato) lacerano le coscien­ze dei dc che hanno trovato in Letta il loro campione, si fa pre­sto a capire che le tribù non han­no più nulla da dirsi al di fuori delle logiche di spartizione del potere. La «storia non fa scon­ti », ricordano i socialisti Nenci­ni e Bobo Craxi. Anche se Epifa­ni la minimizza come «polemi­ca in un bicchier d’acqua», la scelta sarà una sola. Bere o affo­gare; magari affogare bevendo. 

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Gianluca Pace