
ROMA – Matteo Renzi lancia la sfida sulla riforma del mercato del lavoro, e annuncia che entro un mese sarà pronto il “job act”, il testo che dovrebbe rivoluzionare le regole. Spiega il responsabile Welfare Davide Faraone: “La stella polare è il modello scandinavo, la flexsecurity, che avevamo già lanciato 4 anni fa alla Leopolda. Bisogna riformare drasticamente, agendo su due binari paralleli: il lavoro e lo Stato sociale”.
Ma quali sono i punti, il programma del nuovo piano per il lavoro? L’elenco è di Alessandro Trocino per il Corriere della Sera:
Il piano, a quanto si sa, è quello di introdurre un contratto a tempo indeterminato per i neoassunti, che non prevede la tutela dell’articolo 18 (reintegro o indennizzo in caso di licenziamento illegittimo): in questo caso sarebbe eliminato il reintegro e resterebbe solo l’indennizzo. L’articolo 18 sarebbe ancora valido per i contratti in essere, ma anche per i nuovi contratti, in alternativa a quelli «flessibili» che si vogliono introdurre.
Gutgeld previene le possibili obiezioni (che portarono la Cgil sul piede di guerra e tre milioni a manifestare contro Berlusconi, nel 2001): «Resta tutto, non vogliamo togliere nulla, vogliamo solo aggiungere. Non aboliamo l’articolo 18, non aboliamo i contratti a progetto e non aboliamo i contratti a tempo indeterminato. Anzi. Quello che si vuole è guardare la realtà: spesso c’è un uso improprio dei contratti a progetto. E il contratto a tempo indeterminato è diventato un’araba fenice. Vogliamo aiutare i giovani e dare un’alternativa al deserto della precarietà».
Ma i temi sono molti e i pareri anche. L’ombra della (non amatissima) riforma Fornero è dietro l’angolo: «Ma quella è una legge lontana dalla nostra proposta», dice Taddei. Che alla domanda su una possibile abolizione della Cassa integrazione, risponde così: «Con un approccio complessivo si può fare tutto. Ma il nostro obiettivo è garantire chi non ha tutele». Si può fare tutto, anche intervenire sulle «pensioni d’oro», come è pronto a fare Faraone. Monica Gregori, pd in commissione Lavoro, avverte: «Bene, ma attenti a non togliere le tutele e a non rifare gli errori disastrosi della Fornero. E poi dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le proposte di Ichino». Tra le altre misure allo studio, la semplificazione del codice del lavoro, il rilancio dei centri per l’impiego e l’utilizzo dei fondi europei per i giovani.
