
ROMA – Le tasse non sono uguali per tutti – scrive Luisa Grion di Repubblica – e aprire unโimpresa a Cuneo, sotto il profilo fiscale, รจ piรน conveniente che mettere su unโazienda a Roma o Bologna. Meglio avere a che fare con gli uffici imposte di Carbonia, Sondrio o Belluno che con quelli di Reggio Calabria e Firenze. Il federalismo ha fatto esplodere le differenze territoriali e oggi fra la pressione fiscale di un Comune e lโaltro ci puรฒ essere una distanza percentuale di oltre 18 punti. Si passa dal total tax rate (lโinsieme delle tasse pagate) del 74,4 di Roma, a quello del 56,2 di Cuneo”.
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Lo ha scoperto il centro studi del Cna (artgiani e piccole imprese), che nel rapporto ยซComune che vai, fisco che troviยป, ha messo assieme i dati della tassazione nazionale, regionale e comunale di 122 cittร (capoluoghi di provincia e regione), applicandoli ad una piccola azienda standard con 430 mila euro di fatturato. Nel 2014 la pressione fiscale media esercitata su tale imprese da quello che la categoria chiama ยซil mostro a tre testeยป toccherร il tetto del 63,1 per cento (considerando la somma versata in Irpef e relative addizionali regionali e comunali, Irap, Imu, tassazione rifiuti e i contributi previdenziali Ivs). Lโaumento medio, rispetto al 2011 รจ del 4%, ma a Roma, nello stesso periodo, le tasse sono aumentate dellโ8,7, a Reggio Calabria dellโ11,8 e a Firenze, la cittร guidata fino a poco tempo fa del premier Renzi, del 10,2 (anche se lโassessore al Bilancio ha contestato i dati). In tempi di crisi e di mancati trasferimenti, i sindaci hanno dovuto scaricare il peso dei servizi forniti sui cittadini e sulle aziende residenti. Di fatto fra il 2011 e il 2014, per le piccole imprese, la quota della tassazione comunale su quella totale รจ passata dal 15,9 al 24,2%.
Secondo i numeri del Cna, al piccolo imprenditore che non evade, questโanno rimarrร in tasca un reddito netto che va dai 12.814 euro di Roma ai 21.190 di Cuneo: tutte soglie ampiamente al di sotto di quel tetto di 26 mila euro che permette ai loro dipendenti di ottenere il bonus Irpef fino a 80 euro. In realtร , che lโevasione sia un problema lo ammette anche la categoria, visto che โ fra gli otto suggerimenti che il Cna dร al governo โ cโรจ anche quello di correggere il sistema fiscale degli autonomi con un meccanismo premiante che riduca lโaliquota allโaumentare del reddito dichiarato. Resta il fatto che, per il presidente di Cna Daniele Vaccarino ยซgli effetti prodotti dal federalismo fiscale sono stati drammaticiยป, hanno toccando lโapice nel 2012, quando lโintroduzione dellโImu ha causato unโimpennata del total tax rate medio del 5,9%. Per la categoria, sottolinea il centro studi del Cna, altrettanto pesante sarร perรฒ il passaggio dallโaddizionale Tari alla Tasi per quanto riguarda il finanziamento dei servizi indivisibili: se lโanno scorso la piccola azienda pagava in media 157 euro, questโanno ne verserร 438 (piรน 179%). Sale la pressione fiscale, si allontana il tax free day, ovvero il giorno in cui, finito di pagare le tasse, lโimpresa comincia a lavorare per sรฉ. La media nazionale lo fissa al prossimo 19 agosto, ma se a Cuneo arriverร giร il 25 luglio, Roma, Firenze, Bologna e Reggio Calabria si dovrร aspettare fino al 29 settembre.
