ROMA – La sentenza della Corte costituzionale che ha messo fuori legge il sistema elettorale detto “Porcellum” è retroattiva? A questa e a altre 8 domande rispondono, attraverso Alessandro Trocino che li ha interpellati o letti per il Corriere della Sera, dopo le parole di chiarimento del presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, che peraltro non sembrano avere molto impressionato né Berlusconi né Beppe Grillo.
Ieri il presidente della Corte, Gaetano Silvestri, è intervenuto per spiegare che la Consulta parla solo attraverso i propri atti collegiali e le dichiarazioni ufficiali del presidente. Ma anche per sostenere implicitamente la legittimità delle attuali Camere: “Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”. Questo il quadro dei pareri dei giuristi.
Scrive Alessandro Trocino sul Corriere della Sera:
1. La sentenza della Corte costituzionale è retroattiva? Questo Parlamento è illegittimo?
La maggioranza dei giuristi ritiene che il Parlamento, almeno fino alla pubblicazione della sentenza, sia legittimo e i suoi atti precedenti conservino valore (…)
2. E dopo le motivazioni che succede? Ha conseguenze la mancata convalida dei deputati (oltre la metà)?
Su questo punto le opinioni sono fortemente contrapposte e, nel dubbio, si proverà ad accelerare l’iter delle convalide. Che però è in mano alla Giunta delle elezioni, presieduta dal 5 Stelle Giuseppe D’Ambrosio, che non ha nessun interesse a fare in fretta. Secondo molti la mancata convalida non avrebbe alcun effetto. Capotosti, invece, spiega che «dopo le motivazioni, l’ombra dell’illegittimità costituzionale potrebbe estendersi a tutto il Parlamento. I parlamentari non convalidati rischiano di essere illegittimi, come le norme approvate dopo di allora»(…)
3. Che succede ai deputati eletti con il premio di maggioranza senza soglia, bocciato dalla Corte?
Molti giuristi sostengono la non retroattività della sentenza, che quindi non avrebbe effetti sul Parlamento presente. Per Capotosti, invece, i deputati eletti grazie al premio di maggioranza «diventano illegittimi, a meno che non vengano convalidati nel frattempo» (…)
4. Sono possibili ricorsi degli aspiranti parlamentari esclusi?
In linea di massima no, come sostiene Stefano Ceccanti, «perché decidono a maggioranza la giunta e poi l’Aula, senza possibilità di ricorsi». Ma subito dopo il voto, ad aprile, Pellegrino, a nome del Movimento dei diritti del cittadino, aveva già presentato ricorsi alle giunte di Camera e Senato, proprio contro il premio di maggioranza. Pellegrino ieri ha depositato una memoria alla giunta della Camera: «Ora sarebbe eversivo ignorare la Consulta. I 148 eletti con il premio sono abusivi. E se fossero confermati, ci potrebbero essere 148 cause civili di richiesta delle indennità, che produrrebbero un enorme danno erariale allo Stato».
5. Questo Parlamento può fare una legge elettorale?
La Corte ritiene di sì, come ha ribadito ieri il presidente Silvestri. Secondo Valerio Onida «il Parlamento dovrebbe provvedere prima che escano le motivazioni della Consulta» (…)
6. Si può votare subito, senza un intervento legislativo?
La Corte non ha reintrodotto il Mattarellum , ma fatto rivivere il proporzionale senza premio. È opinione prevalente che ora serva un intervento sulle preferenze e sulle circoscrizioni. Per Ceccanti «non è chiaro se la parte relativa alle preferenze sia direttamente applicabile». E non è chiaro se serve una legge o basta un intervento regolamentare. Ma se si votasse con le preferenze nelle attuali circoscrizioni, spiega Ceccanti, «ci sarebbero gravissimi problemi di spese elettorali, visto che i candidati dovrebbero spendere milioni di euro. E ci sarebbe un fortissimo attivismo giudiziario rispetto ai neo-eletti, viste anche le norme rigoriste introdotte dalla Legge Severino, come il traffico di influenze» (…)
7. Quale legge elettorale ha più probabilità di venire approvata?
La Corte non dà indicazioni. «Contrariamente a un’opinione diffusa — sostiene Paolo Armaroli —, la Corte non ha bocciato il Porcellum per tornare al Mattarellum ». (…)
8. C’è un altro ricorso pendente alla Consulta, quello fatto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.
La decisione è attesa per l’11 febbraio e verterà sul conflitto sollevato dal Friuli-Venezia Giulia, che lamenta di avere avuto un eletto in meno del dovuto. L’esito potrebbe influire su altre 5 Regioni. Il ricorso pendente è uno dei motivi che ritarda la convalida dei deputati eletti.
