
ROMA – “Internet e l’era digitale – scrive Michele Di Branco del Messaggero – soffocano la corrispondenza tradizionale. E Poste taglia i rapporti con le agenzie private di recapito. I postini non fanno piรน parte dei piani dell’azienda. O meglio, la struttura dell’ad Caio รจ pronta a fare a meno del servizio garantito da quelle 10 imprese che recapitano le raccomandate agli italiani”.
L’articolo del Messaggero
E cosรฌ dal 2015, alla scadenza naturale, Poste non rinnoverร alcuno dei contratti in scadenza (qualcuno si estinguerร giร alla fine di quest’anno) e coprirร con risorse interne quel poco che resta del servizio di corrispondenza cartacea a livello nazionale. Le ripercussioni saranno pesanti: c’รจ un migliaio di persone che perderanno il posto di lavoro fra 14 mesi ed anche se a metร ottobre i sindacati hanno firmato un accordo con Poste per metterne in salvo un centinaio (verranno assunti dall’azienda con un contratto di 12 mesi), la situazione resta pesante. Anche perchรจ il piano di salvataggio, che รจ a tempo tra l’altro, riguarda solo due regioni: Lombardia e Piemonte. Le aziende di recapito sono ovviamente in agitazione e si stanno battendo per la sopravvivenza. (…) Peraltro, in quella medesima audizione in cui gli operatori cercarono di far valere le proprie ragioni l’Ad Caio, impegnato tra l’altro a mettere a punto il piano di privatizzazione, era stato giร molto chiaro.ย (…)
