ROMA – Con la creazione di un grande polo di quotidiani il gruppo Espresso, che metterà assieme la Repubblica di Roma, la Stampa di Torino, il Secolo XIX di Genova e i suoi 17 giornali locali, arriverà a controllare il 23% della tiratura nazionale, apparentemente violando, quindi, i limiti Antitrust che parlano di un tetto fissato al 20%. I vertici del gruppo si sono ripromessi di sistemare le tirature entro la fine dell’anno, per rientrare nei parametri e, come scrive su Italia Oggi, Claudio Plazzotta, uno dei pochi giornalisti italiani che capiscono di editoria e sanno leggere fra le righe di comunicati e bilanci.
“la casa editrice potrebbe anche essere costretta a cedere qualche quotidiano locale. E possiamo immaginare la sofferenza per gli azionisti dell’Espresso al solo pensiero di andare a toccare quell’autentico gioiellino del sistema di quotidiani locali Finegil. Un sistema che, da solo, produce un risultato operativo positivo per quasi 18 milioni di euro a fronte di un fatturato di 158 milioni di euro nel 2015.
La divisione Repubblica, quella che invece controlla l’omonimo quotidiano e i suoi allegati, pur fatturando 200,1 milioni di euro, ha un risultato operativo di appena 3,5 milioni di euro. Uguale a quello della divisione digitale, che sovrintende a tutti i siti internet del gruppo Espresso e che sta soffrendo parecchio il calo degli investimenti pubblicitari, con ricavi a 51,9 milioni di euro, giù del 3,3% rispetto al 2014, un mol a 4,2 mln (-38,7% sul 2014) e un risultato operativo, appunto a quota 3,5 mln, in discesa del 42%.
Male i periodici, che, con un fatturato di 23,5 milioni di euro (-9,9% sul 2014), hanno un risultato operativo negativo per 6,3 milioni, dopo il rosso di 5,8 milioni nel 2014.
Insomma, alla fin fine è pur sempre la tradizione a tirare la volata ai conti del gruppo editoriale di Carlo De Benedetti: i 17 quotidiani locali, ben radicati nel territorio, e l’oliatissimo sistema radiofonico, che con Deejay, Capital ed m2o, anche nel 2015, ha assicurato ricavi per 57,7 milioni di euro (+5,7% sul 2014) e un risultato operativo positivo per 11,8 milioni di euro, a fronte dei 9,7 mln del 2014. Margini che in Rti-Mediaset, con R101 e Finelco, per ora si sognano”.