ROMA – Un disavanzo record certificato in 6 miliardi e mezzo di euro. Una ferita che nemmeno le ultime imposte e l’aumento dell’addizionale Irpef in arrivo nel 2014 sarebbero in grado di sanare. Così, per i giudici della sezione di controllo della Corte dei conti del Lazio, la Regione rischia il dissesto. Questo, in sintesi, il contenuto della relazione sul bilancio di previsione 2013 stilata dai magistrati Rosario Scalia e Maria Teresa D’Urso.
Scrive Lorenzo D’Albergo su Repubblica:
Ora la palla passa al presidente Nicola Zingaretti: dovrà comunicare alla Corte le coperture individuate per arrivare al pareggio del bilancio a fine esercizio. Una missione delicata, da svolgere con la consapevolezza di aver ereditato la cattiva gestione dell’era Polverini e tutte le sue criticità. (…) In altre parole, negli ultimi tre anni, quando la Regione si è trovata in difficoltà con i pagamenti, è sempre ricorsa ai prestiti aumentando di richiesta in richiesta il proprio deficit.
La Pisana avrebbe poi dovuto estinguere queste iniezioni di liquidità con risorse proprie. Così non è stato: fino a questo momento la Regione non ha fatto altro che aggravare la propria posizione debitoria, entrando in una spirale e arrivando, spiegano i giudici, a una preoccupante situazione di «precarietà degli equilibri di bilancio». Un esempio? L’anticipazione accesa nel 2012 è stata ripianata solo grazie a una nuova anticipazione. Così, come sono costretti a sottolineare i consiglieri della Corte dei conti nel loro referto, unapratica a cui si dovrebbe ricorrere solo in casi di «eccezionalità e provvisorietà» è invece diventata «strutturale e connaturata alla situazione finanziaria della Regione».
I contabili della Pisana a quel punto hanno spiegato di aver già ottenuto 5,3 miliardi dal ministero dell’Economia e dalla Cassa depositi e prestiti per evitare nuove tensioni di cassa, ricorrendo al fondo di liquidità previsto dal decreto sblocca-debiti. Ma la manovra ha il suo lato negativo: impegnerà per i prossimi 30 anni la Regione a pagare pesanti ratedi ammortamento, vanificando in gran parte i tagli alla spesa già decretati dalla giunta Zingaretti e le maggiori entrate derivanti dall’addizionale sulla benzina (…)