Una feroce polemica con il sapore esotico delle isole Cayman e dei paradisi fiscali ha dilaniato nel fine settimana il primo partito della sinistra, il Pd. Ad attaccare per primo è stato Pierluigi Bersani, segretario del Pd, che ha detto papale papale a Matteo Renzi, unico sfidante della sua granitica certezza di essere lui il prescelto, che da uno che ha radici alle Cayman “non può dare consigli”. Renzi ha replicato da par suo, ma l’attacco di Bersani ha lasciato perplessi molti, perché parole del genere le dici a quelli di altri partiti, non a un compagno. Tutto fa pensare a una crisi di nervi del vecchio establishment post comunista, che vede Bersani e il suo mentore Massimo D’Alema ormai divisi dalla rivalità interna ma uniti dall’odio per Renzi. Una mossa disperata da parte di Bersani, più che comprensibile, umanamente, se si deve a credere, e conviene credergli, a Renzi quando dice che se sarà lui a guidare il Pd alle elezioni, il partito prenderà il 40% dei voti, se sarà Bersani non molto più del 20%.
Stefano Folli, sul Sole 24 Ore di sabato 20 ottobre ha analizzato la “strana guerra delle Cayman”. Renzi è, nella visione di Bersani
reo di aver organizzato una cena elettorale a Milano con esponenti del mondo finanziario.
Quella frase scagliata somiglia molto a un passo falso. Ricorda la tendenza, tipica della sinistra che discende dal Pci, di trasformare l’avversario in un demonio, un mostro di vizi e illegalità. Con lo stesso taglio polemico si è condotta la guerra a Berlusconi e ci sono voluti 18 anni per cambiare scenario (non certo per merito del Pd). Sorprende che ora il copione si ripeta nei confronti di Renzi, presentato come un evasore amico di evasori.
Fra l’altro aprire il vaso di Pandora dei rapporti fra politica e poteri economici è un rischio per tutti, compresi coloro che si sono formati sull’asse Pds-Ds-Pd. Anziché fare del sindaco il nuovo Berlusconi, sarebbe meglio sfidarsi sul rinnovamento del sistema industriale in un’economia di mercato. Ma sono proprio questi gli argomenti che rimangono nei cassetti.