Il Corriere della Sera: “Lavoro, scontro sul voto di fiducia”. Dannose pigrizie del centrodestra, editoriale di Giovanni Belardelli:
Le polemiche costanti entro Forza Italia e tra questa e lโNcd sono solo lโaspetto piรน appariscente e superficiale della grave crisi in cui si trova ormai il centrodestra di matrice berlusconiana: una crisi testimoniata sia dalla crescita dei consensi che i sondaggi attribuiscono alla Lega e a Fratelli dโItalia, sia โ e soprattutto โ dal fatto che lโintero centrodestra non pare in grado di andare oltre Berlusconi. Il leader di FI resta infatti una ยซrisorsaยป irrinunciabile dal punto di vista dei consensi elettorali (benchรฉ regolarmente calanti) e al contempo un ostacolo insormontabile per qualunque rinnovamento della leadership.
Ma dietro le polemiche contingenti โ che si tratti dello scontro tra Fitto e Berlusconi o dellโattacco di Alfano a chi vorrebbe sottrargli senatori โ sta soprattutto lโesaurirsi della ragione principale e sistemica che per ventโanni aveva reso possibile a Berlusconi e al centrodestra di collocarsi al centro della politica italiana. Dopo aver proposto nel โ94, e poi nella pratica rapidamente archiviato, la ยซrivoluzione liberaleยป a base di meno tasse e minor presenza dello Stato nella vita dei cittadini, Berlusconi doveva approdare a un partito e a una coalizione di tipo moderato, in cui confluiva anche una parte del personale politico della Prima Repubblica. Si trattava di un moderatismo mai ben definito, che sul piano culturale e ideale non andava molto oltre il richiamo alle posizioni della Chiesa su temi cosiddetti ยซeticamente sensibiliยป. Peraltro il carattere intrinsecamente individualistico-acquisitivo del messaggio berlusconiano (nonchรฉ lo stesso stile di vita del fondatore di Forza Italia) rendevano mai del tutto credibile quel richiamo.
La Repubblica: “Il piano del governo: Tfr in busta paga solo a chi lo chiede”.
La Stampa: “Tfr, Renzi insiste e tratta”.


















