Un articolo davvero molto sgradevole e offensivo, quasi uno sfregio contro Carlo De Benedetti e assai jettatorio verso Matteo Renzi è stato scritto su Libero da Mario Giordano, ex direttore del Giornale di Berlusconi.
Mario Giordano venne rimosso dalla direzione del Giornale un mese il G8 in Abruzzo per avere attaccato Carla Bruni e quindi avere provocato l’ira dell’allora di lei marito Nicolas Sarkozy, uso a chiedere la testa dei direttori che hanno messo in ridicolo la sua vita privata e della cui alleanza Berlusconi aveva bisogno per mandare Mario Draghi alla Bce. Strategia disastrosa, perché sull’altare dell’esilio di Draghi Berlusconi ha mollato Parmalat ai francesi, ha preso impegni su nucleare che ci costeranno quanto una manovra anche senza costruire centrali e, peggio del peggio, allontanando dall’Italia l’unica alternativa credibile a Berlusconi come capo del Governo, ci ha fatto precipitare nella stretta mortifera di Mario Monti
Ora Mario Giordano dirige la rete all news TGcom24, scrive libri di grande interesse e scrive su Libero e si presume frequenti le alte sfere del suo mondo di riferimento, dove probabilmente circolano idee come quella esposta nell’articolo. Vi serpeggia anche il terrore che Renzi davvero ce la faccia a assumere la guida del Pd per le prossime elezioni politiche, con grande fastidio per Berlusconi, il quale sa benissimo che Renzi rappresenta l’unica minaccia a una sua stravittoria.
La tesi di Mario Giordano è semplice e brutale: alla fine anche il “rottamatore” Matteo Renzi,
“s’è buttato in grembo all’ Ingegnere [Carlo De Benedetti] come tutti gli aspiranti leader del Pd. E in cambio ne ha ricevuto il solito affettuoso bacio della morte”.
Secondo Giordano, prima di Renzi toccò a Pierluigi Bersani, e prima a Dario Franceschini e prima ancora a Walter Veltroni, tutti leader del Pd poi miseramente naufragati.
Secondo Mario Giordano, il “bacio della morte” di Carlo De Benedetti consisterebbe nelle parole:
“Matteo è l’unico leader spendibile”.
Nè a Bersani, né a Veltroni e ancor meno a Franceschini, sostiene Mario Giordano
“cotanto appoggio ha portato bene”.
Questa volta, è la segreta speranza di Berlusconi, a Matteo Renzi dovrebbe toccare il peggio ancor prima di diventare segretario del Partito democratico: forse ci spera davvero che la coincidenza del fallimento di tre segretari del Pd, con la unzione pubblica e giornalistica da parte del suo arci nemico Carlo De Benedetti, faccia precipitare Matteo Renzi prima ancora di iniziare a volare.
Insiste Giordano:
“A un certo punto De Benedetti si era persino messo in testa di fare di Roberto Saviano il leader della nuova sinistra. Lo tenne a battesimo in un’infuocata adunata al Palasharp di Milano. Da quel momento è cominciata la crisi profonda dello scrittore”.
Ma, con disappunto per Mario Giordano e anche per Berlusconi,
“il rottamatore Renzi, evidentemente, non se ne cura. Deve aver rottamato la scaramanzia”.