
ROMA – “Quando di mezzo ci sono i giornalisti – scrive Liana Milella di Repubblica – la voglia di bavaglio รจ sempre dietro lโangolo. Adesso lโobiettivo รจ soprattutto il web, le testate online, considerate troppo libere e incontrollabili. Non solo dovranno rettificare subito, ma soprattutto dovranno cancellare tutto”.
L’articolo completo:
Per legge. Ci hanno provato con le intercettazioni a mettere il bavaglio, adesso passano per la diffamazione. Quel singolare ddl ยซLoch Nessยป (come lo chiama Gasparri) che compare e scompare come lo storico mostro. Ora che rispunta al Senato, dopo un anno di misterioso sonno, rivela subito di che pasta รจ fatto. Pasta punitiva, tutta giocata su rettifiche capestro ad horas, su multe per migliaia di euro (fino a 50mila per un falso cosciente), sullโinterdizione per sei mesi, sulla responsabilitร dei direttori per qualsiasi notizia diffamatoria anonima. Come dice il Dem Felice Casson ยซdi positivo, nel ddl, cโรจ che finalmente viene cancellata la previsione del carcere per i giornalisti…ยป. Ma il prezzo da pagare per la cella (assai rara) che non cโรจ piรน รจ uno stillicidio pesante giornaliero che colpirร pesantemente anche le testate online. Ieri il testo, giร votato alla Camera ma assai rimaneggiato in commissione Giustizia al Senato, รจ giunto in aula. Discussione generale. Se ne riparla tra un paio di settimane, ma bisogna dire subito che la legge, cosรฌ comโรจ, proprio non va. Emendamenti compresi.
Il carcere non cโรจ piรน. E sia. Ma ci sono le multe. Normalmente fino a 10mila euro. Ma fino a 50mila ยซse lโoffesa consiste nellโattribuzione di un fatto falso, la cui diffusione sia avvenuta con la consapevolezza della sua falsitร ยป. Rispondono anche, ยซa titolo di colpaยป, il direttore o il vice direttore responsabile. ยซLa pena รจ in ogni caso ridotta di un terzoยป. Ma i due rispondono pure ยซnei casi di scritti o di diffusioni non firmatiยป. E veniamo alle rettifiche, il comma dolente. ร scritto che ยซil direttore รจ tenuto a pubblicare gratuitamente e senza commento, senza risposta e senza titolo, con la seguente indicazione โrettifica dellโarticolo (titolo) del (data) a firma (lโautore)โ nel quotidiano o nel periodico o nellโagenzia di stampa, o nella testata giornalistica online (solo registrate, quindi niente blog, ndr.) le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini o ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignitร o contrari a veritร ยป. Salvo che queste rettifiche non abbiano un risvolto penale, vanno pubblicate. Per le testate online va fatto ยซnon oltre due giorniยป, ยซcon la stessa metodologia, visibilitร e rilevanza ยป. Se non si rettifica entra in scena il giudice che ยซirroga la sanzione amministrativaยป, avverte il prefetto e pure lโordine professionale. Il quale sospende fino a sei mesi.
Ma non รจ finita qui. Siamo alla distruzione definitiva. Oltre alla rettifica e alla richiesta di aggiornare le informazioni, lโinteressato ยซpuรฒ chiedere lโeliminazione, dai siti internet e dai motori di ricerca, dei contenuti diffamatori o dei dati personali ยป. Non basta nemmeno. ยซLโinteressato puรฒ chiedere al giudice di ordinare la rimozione delle immagini e dei dati ovvero di inibirne lโulteriore diffusione ยป. Dulcis in fundo: ยซIn caso di morte dellโinteressato le facoltร e i diritti possono essere esercitati dagli eredi o dal convivente ยป.
