Il Corriere della Sera: “Un patto debole per la nuova Europa”. L’impaziente inglese. Editoriale di Antonio Armellini:
Di certo peserร il fantasma di Margaret Thatcher sulle decisioni che David Cameron sarร chiamato a prendere fra Ypres (dove ha chiesto che non vengano esposte ยซtroppe bandiere stellate dellโEuropaยป) e Bruxelles, nel Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo. La Lady di ferro aveva dimostrato di saper combattere โ e vincere โ contro tutto e tutti e i suoi ยซnoยป hanno condizionato a lungo lo sviluppo dellโEuropa. I ยซnoยป di Cameron stentano a trovare alleati e rischiano di tradursi in sterili dichiarazioni di principio, che gli euroscettici del suo Paese sono pronti a rinfacciargli. Colpa del diminuito ruolo della Gran Bretagna nelle cose europee, certo, ma anche della debolezza di un premier che non riesce a coagulare consensi, mentre si avvicinano elezioni politiche che lo vedono fortemente a rischio.
Dubbi sulla capacitร di Jean-Claude Juncker di assicurare alla Commissione una leadership efficace ne erano stati espressi anche da altre parti; su di essi Cameron avrebbe potuto lavorare utilmente. La sua caratterizzazione come esponente di una visione vetero-federalista dellโEuropa contraria a qualsiasi cambiamento, cui Londra contrapponeva un progetto che innovava e alleggeriva lโimpianto comunitario, ha polarizzato la discussione oltre ogni possibile compromesso, obbligando la stessa Merkel a venire allo scoperto e ad optare per un ยซpacchettoยป di nomine in grado di scontentare tutti il meno possibile.
La prima pagina di Repubblica: “Giustizia, si cambia. Stretta in arrivo sulle intercettazioni”.
La Stampa: “Ue, Renzi chiede garanzie”.
Il Giornale: “Balotelli choc: Italiani? Meglio i negri”.
Il Fatto Quotidiano: “Ciro รจ morto, rischio vendetta. Pronto il blocco trasferte”.














