
ROMA – Scongiurato il rischio Imu (“grazie alla saggezza della presidente della Camera Laura Boldrini” scrive Repubblica) adesso, all’orizzonte, compare la Tasi.
L’articolo di Roberto Petrini:
Il sospiro di sollievo non รจ di poco conto: la lunga e contrastata telenovela che ha segnato la tassazione sulla casa negli ultimi dodici mesi รจ stata segnata da stop, retromarce, cambiamenti di nomi e sigle, fino allโultima coda della mini-Imu con code ai Caf e disagi. La sorpresa di dover pagare metร dellโImu dello scorso anno, circa 2 miliardi, avrebbe messo ko i contribuenti italiani.Ma nonostante lo scampato pericolo di ieri, non รจ ancora finita. I primi bilanci dellโaccordo Anci-governo sulla Tasi 2014 indicano che da questโanno, se non saranno introdotte modifiche, la categoria degli esenti (perchรฉ hanno una casa modesta) sparirร ; inoltre in circa 2.500 Comuni si rischia di pagare di piรน rispetto allโImu del 2012.La nuova intesa governo-Comuni prevede il ritorno parziale delle detrazioni solo nei Municipi che, una volta raggiunto il tetto massimo del 2,5 mille, ricorrano alla maggiorazione mobile fino allo 0,8 per mille: si rischia cosรฌ di cancellare la categoria degli esenti totali.Secondo i calcoli della Uil servizio politiche territoriali sono infatti circa 2,5 milioni gli esenti-Imu del 2012, che riuscivano a non pagare nulla perchรฉ, potevano beneficiare della detrazione fissa di 200 euro, avevano case con basse rendite e i sindaci avevano imposto aliquote basse. Ebbene con il nuovo schema, che dovrร essere tradotto in un decreto, i Comuni โvirtuosiโ, cioรจ quelli chehanno imposto aliquote basse, non avranno a disposizione risorse da destinare alle le detrazioni (i 500 milioni destinati dalla legge di Stabilitร a questo scopo sono stati infatti dirottati sui bilanci generali dei Municipi per coprire ยซbuchiยป vari). Dunque in base al principio, sancito dallโintesa, che i Comuni potranno introdurre le detrazioni solo a condizione di elevare le aliquote oltre il 2,5 per mille, i sindaci ยซmoderatiยป sul piano fiscale non potranno fare sconti alle famiglie disagiate.Lโaltro aspetto emerso dal ยซfocusยป di ieri della Uil servizio politiche territoriali riguarda il peso maggiore della Tasi rispetto allโImu 2012. Di fattocirca 10,5 milioni di contribuenti, il 50 per cento del totale, rischiano di pagare di piรน. In questa condizione potrebbero trovarsi i cittadini di quei 5.262 Comuni che nel 2012 hanno tenuto lโaliquota al minimo del 4 per mille e oggi, desiderosi di recuperare risorse da destinare alle detrazioni, vengano invogliati a portare lโaliquota al massimo del 3,3 per mille. In particolare esistono circa 2.484 Comuni dove lโImu media nel 2012 non superava il gettito di 100 euro: ebbene in questi Municipi anche con una aliquota ยซvirtuosaยป della Tasi (ad esempio allโ1,5 per mille) ci potrebbe essere una aggravio dai 20 ai 70 euro.
