
ROMA – “Banche, assicurazioni, ministeri, sovrintendenze, perfino l’Agenzia delle Entrate- scrive Mauro Evangelisti del Messaggero – la lista dei grandi morosi dell’Ama, vale a dire di coloro che non pagano la Tariffa dei rifiuti per un totale di 28 milioni di euro, è uno schiaffo ai cittadini che invece versano puntualmente il dovuto”.
L’articolo di Mauro Evangelisti: Non solo: il responsabile del servizio riscossione crediti dell’Ama dal 2011 è in permesso sindacale, questo non aiuta a rendere più efficiente il servizio. Daniele Fortini, presidente dell’Ama: «Spesso dobbiamo inseguire questi enti, inviare raccomandate, fare ingiunzioni di pagamento… Le cose sono migliorate con le Ambasciate, che in passato non pagavano. Ma in quella tipologia di morosità, il 97 per cento si è messo in regola». Il caso è stato sollevato dal senatore di Ncd, Andrea Augello, che ha presentato una interrogazione parlamentare, criticando anche i ritardi del Campidoglio e di Ama nell’esigere il pagamento della Tari. A indebolire l’azione dell’azienda c’è un altro dettaglio: la squadra che dovrebbe contrastare l’evasione e recuperare i crediti è dimezzata. L’ASSENZA Più nel dettaglio: il responsabile dell’Ufficio Recupero Crediti Tari e Contrasto Evasione (salario di 85 mila euro annui) dal 2011 è dirigente del sindacato Fiadel e, dunque, è in distacco sindacale. Ribatte Fortini: «Certo, andrà sostituito, però esercita un suo diritto, non possiamo farci nulla. Comunque, lui è un quadro, la struttura ha un dirigente, il lavoro non è fermo per quanto riguarda la lotta all’evasione e il recupero crediti». Ama ieri ha precisato: «L’azienda è perfettamente a conoscenza del problema della morosità di enti pubblici e grandi utenze. Tra il 31 dicembre 2014 e il 31 marzo 2015, infatti, il monte crediti di Ama è diminuito di ben 36 milioni, 7 dei quali provengono proprio dalle grandi utenze e dagli enti pubblici». Sul caso di banche, assicurazioni eministeri che non pagano la Tari è intervenuta anche l’assessore all’Ambiente, Estella Marino: «Nel corso del 2014 Roma Capitale ha incassato quasi il 90% di quanto iscritto nella banca dati della Tari, contro il 60 dell’anno precedente» (…).
