
ROMA – “Cattivi, spavaldi – scrive Michela Allegri del Messaggero – Incastrati dai tatuaggi e dalla spregiudicatezza. Leggendo l’ordinanza che lo scorso venerdรฌ ha spedito dietro le sbarre i sei componenti della baby gang che per mesi ha seminato il panico nei sotterranei della Metro B, rapinando i passeggeri, si ha l’impressione di trovarsi di fronte un gruppo di ragazzi che, con un coltello stretto in pugno o nascosto nelle tasche dei pantaloni, si sente padrone del mondo”.
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Ma ieri, ammanettati e seduti di fronte ai magistrati per l’interrogatorio di garanzia, tutta la rabbia e il coraggio che hanno accompagnato la banda nelle sue scorribande sembravano scomparsi: i tre maggiorenni arrestati si sono avvalsi della facoltร di non rispondere. Gli indizi di colpevolezza nei loro confronti sono ยซgravissimiยป, scrive il gip Giacomo Ebner nellโordinanza di custodia cautelare. La pericolositร sociale della banda รจ ยซconcreta e spiccataยป. Sono dodici le rapine contestate dai magistrati, e non sono le uniche imputate al gruppo. Tutte commesse in un breve lasso di tempo, dal 17 giugno al 5 luglio, in prevalenza allโinterno delle stazioni della metropolitana della linea B, precisamente alle fermate Basilica San Paolo, Marconi e Cavour.
I RUOLI
Gli indagati sono amici, due di loro erano stati colti in flagrante solo pochi mesi fa. Dal loro fermo i Carabinieri sono riusciti a risalire agli altri ragazzi del giro. Il gip parla di una ยซprecisa ripartizione dei ruoliยป e ricostruisce nel dettaglio il modus operandi della gang: adocchiare vittime ยซisolateยป, aspettare che queste superino ยซi tornelli della metro, circostanza che rende piรน difficoltosa la fugaยป. Poi, la prima mossa: la banda approccia il malcapitato di turno ยซcon il pretesto di vendere sostanza stupefacente o di chiedere una sigarettaยป. Quindi, lโattacco: la vittima viene ยซaccerchiata e immobilizzataยป, mentre un componente della gang, simulando il possesso di un coltello o in alcuni episodi puntandolo alla gola della persona offesa, si fa consegnare smartphone o denaro contante. Ci sono anche due ragazze nel gruppo: una ventunenne e una diciassettenne. Fanno da palo, frugano nelle tasche delle vittime. La custodia cautelare รจ necessaria, continua il gip, perchรฉ ยซsi evidenzia una crescente aggressivitร dei correiยป e, soprattutto ยซuna progressiva specializzazione dellโiter criminisยป. Per due indagati, oltretutto, l’attivitร criminale era praticamente un lavoro: ยซla realizzazione del programma criminoso costituisce la fonte esclusiva o comunque principale di sostentamento economicoยป.
LA SFIDA
La banda della metro agiva con una spregiudicatezza tale da non temere nemmeno di essere riconosciuta. I giovanissimi attaccavano a volto scoperto, i tatuaggi sul corpo erano esibiti con spavalderia. ยซUno aveva lo stampo di un bacio tatuato sul lato sinistro del collo, un altro aveva una lacrima disegnata appena sotto lo zigomo destroยป, si legge nelle carte. Un terzo, invece, ยซaveva le braccia coperte di cicatriciยป e aveva anche ยซdisegni sui polsi e sulle maniยป.
Le testimonianze delle vittime seguono tutte lo stesso copione: ยซMi hanno approcciato chiedendomi una sigaretta, poi uno di loro mi ha minacciato di darmi una coltellata, urlando che era da poco uscito dal carcereยป. Tutti questi dettagli, hanno permesso alle persone rapinate di compiere una ricognizione fotografica puntuale degli indagati. ยซSi tratta di un processo fortemente indiziario โ ha dichiarato lโavvocato Domenico Naccari, difensore di due arrestati โ stiamo valutando di fare richiesta di riesameยป.
