Roma, ciclista ucciso da auto pirata. Caccia all’uomo

(Foto d’archivio)

ROMA – Travolto e ucciso da una auto pirata mentre rientrava a casa in bicicletta. E’ morto così Luciano Zarlenga, benzinaio di 52 anni di Roma. Giovedì pomeriggio stava tornando da un giro in bici in via Fontana Candida, zona Finocchio (Boccea) quando un uomo alla guida di una Honda Jazz nera lo ha investito.

Qualcuno, però, ha preso il numero della targa della auto e i vigili sono alla caccia dell’uomo. Secondo quando scrive Alessia Marani sul Messaggero, si tratterebbe di un rom di etnia slava di 25-30 anni. Ma potrebbe trattarsi di un prestanome: le ultime novità nelle indagini parlano infatti di un minorenne.

Spiega Marani sul Messaggero:

“Il passaggio di proprietà da una signora di Colonna era stato registrato appena mercoledì. Sono bastate 24 ore al conducente per ammazzare un uomo, Luciano Zarlenga, benzinaio di 52 anni, travolto ieri pomeriggio intono alle 16,30 in via Fontana Candida, zona Finocchio. Zarlenga stava rientrando a casa dopo una passeggiata in bicicletta, era quasi arrivato, mancavano 500 metri. Ancora un paio di traverse e avrebbe girato l’angolo per riabbracciare la moglie e le figlie di 14 e 19 anni, quest’ultima studentessa all’Università. Invece, all’altezza del civico 115 è stato travolto, sbalzato di sella e scaraventato via come una vecchia scarpa da un’auto nera che, anziché fermare la folle corsa e prestare aiuto a quel padre di famiglia, è schizzata via come un lampo. Qualcuno avrebbe fatto in tempo ad annotare la targa e i vigili urbani dello Spe e del VI Gruppo “Torri” si sono messi sulle sue tracce, fondamentale la testimonianza di un carrozziere. L’auto è stata rinvenuta non distante, in via Olivarella. L’identificazione del pirata resta l’unica consolazione per la famiglia della vittima. Inutile l’arrivo dell’ambulanza e dell’eliambulanza del 118. In pochi attimi nel quartiere cala il lutto più nero. A terra, coperto da un lenzuolo, il cadavere rimane per tre ore in attesa della morgue. Poco più in là, la bici accartocciata.

Il fratello di Luciano arriva sul posto. Mamma Elsa rimane a casa, distrutta dal dolore, non ce la fa a uscire subito. (…) Recente l’allarme lanciato da Aci e Ania: «È aumentata in maniera preoccupante la mortalità nei centri abitati, vulnerabili soprattutto pedoni e ciclisti». Il 28 ottobre la Camera dei deputati ha approvato il ddl sull’omicidio stradale, ma ancora manca il via libera finale”.

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Maria Elena Perrero