Roma, la banda del caro estinto

Roma, la banda del caro estinto

ROMA – “Il business del caro estinto andava forte al Sant’Andrea, all’Umberto I, al Pertini, al San Camillo e anche al Sant’Eugenio – scrive Giulio De Santis del Messaggero – Con personaggi che, a vario titolo, favorivano l’aggiudicazione di gare d’appalto pubbliche per i servizi funebri. Una vera banda.
Ne sono convinti gli investigatori della Squadra mobile che ieri, su ordine della procura, hanno perquisito 26 indagati nell’inchiesta partita nel 2012, nella quale mesi fa già risultavano sotto indagine anche alcuni politici, fra i quali Domenico e Luca Gramazio, l’ex senatore Pdl e l’attuale capogruppo di Forza Italia in Regione”.

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Gli investigatori, diretti da Renato Cortese, hanno acquisito documentazione ritenuta importante da imprenditori titolari di imprese funerarie e amministratori pubblici, alcuni dei quali di Asl in provincia. E i controlli si sono poi allargati anche a Viterbo, Macerata, Ascoli e L’Aquila. Su ordine del pm Erminio Amelio sono stati perquisiti sei componenti della famiglia Taffo, titolari di due società – la Taffo srl e la Funeral Product srl -, ai quali vengono contestati l’associazione a delinquere e il concorso in corruzione, falso, truffa e turbativa d’asta. La Taffo è la ditta diventata famosa mesi fa perché pubblicizzava il servizio di cremazione Diamond – «un diamante dalle ceneri» – con lo spot «Questa volta tuo marito non potrà dirti di no».
Stessi reati anche per Luigi Macchitella, ex dg del San Camillo-Forlanini, Vittorio Bonavita, già dg della Asl Rm/B, Adalberto Bellomo, ex consigliere di amministrazione del Cotral, con soci e rappresentanti legali dei Servizi mortuari integrati, Cattolica 2000 srl, Servizi funebri Fucile, Fasida, Semi e Service One. Per concorso in turbata libertà degli incanti, il pm Corrado Fasanelli ha invece ordinato di perquisire fra gli altri Egisto Bianconi, dg del Sant’Andrea ed ex direttore amministrativo dell’ospedale, un funzionario dello stesso nosocomio, Filippo Zanutti, e due dipendenti di ditte di pulizie sempre al Sant’Andrea, Barbara Severini e Daniela Chimenti. E le indagini vanno avanti.

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Gianluca Pace