Roma. Via Merulana: pasticciaccio brutto di Ignazio Marino

Ignazio Marino in bicicletta. Lui se la ride, i romani meno

Il disastro della operazione Colosseo inventata per pura ideologia vetero comunista dal sindaco di Roma Ignazio Marino appare in tutta la sua ampiezza dalla cronaca romana del Messaggero, cui anche Repubblica, organo semi ufficioso della sinistra del birignao, si è accodata negli ultimi giorni alla luce dei tragici risultati della iniziativa.

Ora che le auto private sono state bandite, almeno in teoria, dal tratto di via dei Fori Imperiali fino a poco oltre il Colosseo e passano solo auto blu, autobus, taxi e camion autorizzati, la strada è libera per gli spericolati, mentre i pedoni, nel terrore di essere schiacciati, se ne stanno asserragliati sui marciapiedi ristretti dal cantiere della metropolitana in comproprietà con ciclisti e pattinatori folli. Scrivono su Repubblica Cecilia Gentile e Flaminia Savelli che

“gli automobilisti pensano di guidare su un circuito di Formula Uno. Da quando è scattata la chiusura al traffico privato, la strada, così come via Labicana, è diventata una “zona 30”, ma nessuno rispetta il nuovo limite, anche perché ancora non ci sono i cartelli”. 

Per di più, scrivono ancora Gentile e Savelli,

“vigili sono sul piede di guerra. Non ci stanno a fare da segnali viventi senza alcuna tutela nelle strade della nuova viabilità. Chiedono cabine protettive con filtri per le polveri sottili, rotazione del personale e monitoraggio costante dell’aria.

Luigi Marucci, presidente del sindacato Ospol, ha dichiarato a Repubblica:

“La nuova disciplina del traffico  non va in tilt grazie a noi, che già facciamo turni fino a 14 ore per sopperire alla grave mancanza di organico di oltre 200 agenti nel primo gruppo. Ci troviamo a lavorare sotto il sole a picco, con temperature di 40 gradi che amplificano l’inquinamento. Se il sindaco Marino non ci darà risposte, l’Ospol distribuirà mascherine antismog a norma Cee a tutti i vigili impegnati nelle strade del centro storico”.

“Un ultimatum da parte di un sindacato che ha già giudicato molto severamente il provvedimento di Marino sui Fori,parlando di «pseudo pedonalizzazione», «approssimazione», «mancanza di un’adeguata segnaletica»:

«E ancora non si rappresenta tutta la gravità della situazione con il traffico di agosto, le scuole chiuse, le attività commerciali e terziarie ridotte e il trasporto pubblico limitato del 30%».

La cronaca di Laura Larcan per il Messaggero  (“Fori, ora anche i vigili vanno in tilt”) , assume i toni di apocalypse now:

“«Come faccio, ora, ho una consegna urgente». Il furgone plana da piazza Vittorio e vorrebbe svoltare a tutti i costi su viale Manzoni.

“La macchina che ha sbagliato carreggiata su via Labicana: sperava di virare in direzione San Giovanni, invece è costretta ripiegare per l’Esquilino.

“Il ciclista che si ritrova a pedalare stretto nella corsia preferenziale tra autobus e taxi, o magari tenta in extremis una chicane contromano.

“La parata di motorini multati su via Merulana.

“I furbetti del volante, che tagliano la strada per raggiungere la meta.

“La mattina è incandescente, e gli incroci nevralgici del nuovo sistema di viabilità sono tutto un echeggiare di clacson e fischietti.

“Il terzo giorno del piano Fori pedonali scorre tra disagi, intasamenti, proteste per le abitudini infrante, la furia dei commercianti. Tutto per una pedonalizzazione che di pedonale ha ancora ben poco, visto lo sferragliare continuo di bus, pullman turistici, taxi, ncc e autorizzati di vario tipo su entrambi i sensi di marcia all’ombra del Colosseo.

“Segnali, cordoli e strisce, nulla possono contro la logica della strada. Ecco, allora, che ieri sera, è stata convocata d’urgenza, una riunione tecnica per sanare le criticità emerse nelle ultime ore a via dei Serpenti: allo studio, alcune opzioni per risolvere l’assurdo obbligo di svolta a destra per chi viene da via dei Serpenti e vuole andare a Termini.

“Spicca anche il caso di via Tommaso Grossi, traversa di via Labicana, come segnala la residente Gabriella D’Alessio, indicando il «grave disagio di rumore e inquinamento» in cui versa ora la strada. Motivo: venendo da via Nicola Salvi, le macchine che devono svoltare su via Labicana, devono incanalarsi solo nella corsia di sinistra, mentre quelle che vengono da via Claudia possono scegliere tra la corsia di destra o di sinistra. Ma sulla corsia di sinistra, chi deve raggiungere San Giovanni è costretto a girare intorno all’Hotel Delta e attendere il semaforo a via Grossi, con scarichi di fumo e clacson a ruota libera per gli abitanti.

“A via Merulana, il malcontento rimane alto. Dopo l’annuncio della «serrata creativa» per il 14 settembre, e le mobilitazioni dei residenti per l’1 e 2 settembre, si aspetta la risposta dal Comune.

“Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” fu scritto da Carlo Emilio Gadda nel 1946: Ignazio Marino lo ha resuscitato”

Published by
Marco Benedetto