
ROMA – Sale il numero di furti nella Capitale. Almeno dieci le rapine nel fine settimana ai visitatori sui prati di Villa Ada. Riapparsi i nomadi segnalati più volte alle forze dell’ordine.
Scrive Luca Lippera sul Messaggero:
A Villa Ada ieri c’era il pienone. Situazione ideale per i ladri. Le zone preferite dal terzetto – dunque state attenti – sono le radure sotto i pini lungo il sentiero che porta al centro ippico della Cascianese, l’area giochi attorno al più piccolo dei laghetti di Villa Ada (dunque alla fine del cosiddetto “pratone”, tutta la cintura verde che delimita l’altro lago (lato Monte Antenne) e la zona dove si ritrovano i padroni dei cani in prossimità dell’asilo nido. Sono tutti punti circondati, più o meno, da macchie, siepi e grossi cespugli. «I tre – dice un frequentatore del parco – si appostano nella boscaglia. Puntano la vittima: magari qualcuno che sta prendendo il sole e ha buttato un po’ alla rinfusa a sè borse o zainetti. Quando capiscono che la preda si è distratta, zac, escono dal verde, rubano silenziosamente quello che vogliono e spariscono nel verde».
Uno dei tre l’anno scorso era stato arrestato il flagrante dai carabinieri della Stazione Salaria. È uno zingaro che in passato era stato identificato nell’edificio in cui vivono ammassate decine di nomadi lungo la Salaria poco dopo la sede di Sky Tv. Ma l’uomo, poco dopo il fermo, è stato rimesso in libertà «in attesa di giudizio». Ieri era di nuovo all’opera: altezza circa 1,78, corporatura normale, braccia robuste, pelle olivastra, labbra marcate, capelli neri corti e leggermente ondulati. Vestiario: pantaloni scuri, maglia e giaccone blu. Gli altri due: uno più alto (circa 1.82), l’altro più piccolo e smilzo. Giubbetto nero il primo, impermeabilino chiaro con risvolti rossi il secondo. Hanno incrociato per ore al limitare del “pratone”, dunque tra l’Ambasciata d’Egitto e il minore del laghetti (con parco giochi).
Gli habitué del parco ovviamente li hanno subito riconosciuti. «Sono tornati: sono quelli dell’anno scorso». Un paio di persone ieri si sono messe a percorrere la stradina sterrata che porta al centro ippico e dì lì sono ridiscesi verso il “pratone” avvertendo le persone che se ne stavano a terra un po’ in disparte. Si sono viste signore anziane che prendevano armi e bagagli e si spostavano spaventate, mentre i nomadi, fiutata l’antifona, sparivano nella boscaglia. «Hanno rubato anche un paio di biciclette – rivela una donna – Le prendono, scappano e chi li ferma più?». È Villa Ada, ex residenza dei Re d’Italia, ma nella totale assenza di controlli può diventare una giungla degna dei racconti di Salgari e dei suoi temibili thugs.
