Sardegna, Libero: “Allarme dato con fax fuorilegge. Le colpe del governo…”

Sardegna, Libero: “Allarme dato con fax fuorilegge Le colpe del governo…”

OLBIA – In Sardegna il fax arrivò, domenica, quando i Municipi erano chiusi. Il fax, l’allerta meteo della Protezione Civile arrivò, ma, come sostiene Libero, il Governo, il ministero, la Protezione Civile non avrebbero dovuto comunicare via fax ma via mail, come dispone l’articolo 14 del decreto Fare.

Scrive Paolo Emilio Russo:

L’ennesimo pasticcio del governo, che scrive una legge e poi la ignora per primo, è diventato evidente a tutti dopo la tragica alluvione in Sardegna. La ricostruzione delle procedure di emergenza fatta prima dal ministro dell’Ambiente davanti alla Camera dei deputati, poi dal Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, è stata questa:

alle 14.12 di domenica il Centro funzionale della Protezione civile «emana l’avviso di criticità elevata», il più alto sulla scala delle condizioni meteorologiche avverse. L’emergenza viene segnalata «via fax». Alle 16.30, ricevuta l’allerta, la Regione Sardegna manda a sua volta ai singoli Comuni «dei fax» annunciando il maltempo. Trattandosi di un giorno festivo, nessuno riceve quei documenti, visto che gli uffici dei Comuni sono tutti vuoti.

Ma potevano le amministrazioni pubbliche recapitare l’allerta via fax? Assolutamente no. A pensionare l’antico sistema di comunicazione era stato lo scorso agosto proprio Enrico Letta, d’intesa con il ministro per la Pubblica Amministrazione Gianpiero D’Alia, attraverso l’articolo 14 del decreto Fare. Si intitola «Misure per favorire la diffusione del domicilio digitale». L’articolo del decreto stabilisce, nella versione approvata dalle Camere, che «è esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax». La novità legislativa modificava il Codice dell’ammini – strazione digitale e, per evitare dubbi interpretativi sollevati da una sentenza del Tar, stabiliva che «le comunicazioni di documenti tra PPAA avvengano mediante l’utilizzo della posta elettronica o in cooperazione applicativa».

L’articolo 47 del Codice dell’amministrazione digitale, che è una legge dello Stato, recita testualmente prevede che – allo scopo di risparmiare denaro e velocizzare le comunicazioni – tutte le pubbliche amministrazioni dallo Stato in giù, fino ai Comuni, si «parlino» attraverso la posta elettronica certificata. Non si tratta di un consiglio, ma di un obbligo. La trasmissione di fax, si può leggere chiaramente, è «vietata». Probabilmente se il governo e la Regione si fossero attenuti alle disposizioni di legge si sarebbero potute salvare alcune vite umane: le e-mail sarebbero giunte ai destinatari anche di domenica, direttamente su smartphone e pc. Ma, evidentemente, in quattro mesi di tempo il governo non è riuscito a tradurre la legge in regolamenti e a far applicare la sua decisione. Che le cose così non possano più andare avanti se ne devono essere accorti anche i funzionari del Distaccamento regionale della Protezione civile in Sardegna. Sono stati loro, domenica sera, dopo essersi resi conto che dai Comuni non rispondeva nessuno, ad aggirare il problema recuperando di loro iniziativa il numero di telefono dei 367 sindaci dei Comuni interessati dal maltempo e a spedire loro un sms. «La questione è che in Italia si continua il varo di norme che poi nessuno applica nel settore della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, nelle competenze relative ai piani di emergenza con strutture che ci dovrebbero essere e invece non ci sono», accusano sul loro sito i deputati grillini della commissione Affari Costituzionali della Camera.

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Gianluca Pace