
ROMA – “Grava tutto – scrive Daniele Martini del Fatto Quotidiano – sulle esili spalle di Massimo Chiappini lโenorme peso di scovare in Italia, terra di terremoti, un posto strasicuro dal punto di vista sismico dove stoccare chissร per quanti secoli i circa 60/90 mila metri cubi di scorie nucleari prodotte in passato e per il momento parcheggiate in Francia, in Gran Bretagna e in vari siti sparsi nella nostra penisola”.
L’articolo di Daniele Martini: Chi รจ Chiappini? Un dirigente dellโIstituto di geofisica e vulcanologia (Ingv), che al momento gestisce solo una delle sezioni territoriali, Roma 2, un signore a cui sono stati quindi affidati compiti prevalentemente amministrativi. Eโ su lui, solo su lui, che รจ stata caricata la croce di una scelta delicatissima e con forti implicazioni economiche (lโaffare dello stoccaggio vale circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, i lavori per la costruzione dureranno almeno 8 anni).
Solo Chiappini รจ stato interpellato quasi a titolo personale in occasione di un paio di riunioni dallโIspra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), lโente che dopo tanti annunci deve ancora fornire alla Sogin e ai ministeri interessati, a cominciare da quello dellโAmbiente, lo studio dettagliato sulla scelta del luogo dove seppellire le scorie. Sentito dal ilFattoquotidiano.it Chiappini ha ammesso in due mail: ยซLโIngv non รจ stato coinvolto nella faccenda, io ho partecipato solo a due riunioniยป. La mappa del sito per le scorie รจ in preparazione da mesi in un clima di grande segretezza che non รจ un buon viatico per scongiurare lโeffetto Nimby (Not in my backyard, fuori dalle mie parti). Ora allโIspra assicurano al Fatto che la mappa sarร consegnata ยซa giorniยป ai diretti interessati.
Il problema รจ che, a dispetto di tanta attesa, quel protocollo sta nascendo male proprio a causa della sostanziale emarginazione della comunitร scientifica dei sismologi. Eโ forse inutile ricordare che la valutazione del rischio sismico รจ uno degli aspetti fondamentali, forse il piรน importante di tutti, per lโindividuazione di un sito sicuro. Non sono ammessi errori perchรฉ le conseguenze potrebbero essere tragiche esponendo gli italiani e lโambiente ai gravissimi effetti di contaminazioni.
Conferma al Fatto Claudio Chiarabba, direttore della struttura Terremoti di Ingv: ยซNon sono stato affatto coinvolto nella vicendaยป. Con lui sono stati ignorati decine di scienziati, almeno una trentina, che hanno dedicato una vita allo studio dei sismi. Fonti interne allโIngv sostengono che nella vicenda scorie le sezioni da coinvolgere dovevano essere almeno tre: il Cnt (Centro nazionale terremoti), Roma 1 e Palermo oppure Catania. Su ยซIl Foglietto della Ricercaยป, un giornalino indirizzato alla comunitร degli scienziati italiani, i professori Enzo Boschi, ex presidente dellโIngv per 12 anni, e Benedetto De Vivo hanno scritto sconsolati che non risulta ci sia ยซalcun reale parere sismologico dietro la mappa dei luoghi che dovrebbero accogliere le scorieยป (…).
