
ROMA – Sergio Mattarella. “La scommessa del Colle”, Rangeri su Il Manifesto. Il profilo della personalità di Sergio Mattarella, la modalità con cui è stato eletto, il suo primo discorso programmatico (di fronte a un emiciclo plaudente mentre il presidente l’elenco delle sue manchevolezze) rappresentano secondo Norma Rangeri, direttore de Il Manifesto, il miglior risultato per quanti scommettono ancora sulla natura parlamentare della nostra Repubblica, finora debole argine alle spinte presidenziali e personalistiche in cui sembra avvitarsi la politica italiana.
Chi vorrebbe un Presidente dai caratteri forti è rimasto deluso. Chi auspica un Capo dello stato interventista non si faccia illusioni. Chi crede che possa far ombra a Renzi si può mettere l’anima in pace. Ma chi voleva ascoltare un perfetto interprete del ruolo di garante della Costituzione come chi sperava di ritrovare una lettura fedele del carattere sociale della nostra Carta fondamentale è stato accontentato.
E hanno avuto soddisfazione quanti scommettevano di avere sul Colle più alto un politico sensibile alla natura parlamentare della nostra democrazia, contro le scorciatoie populiste e decisioniste dei premier passati e presenti. Tra i tanti aspetti che l’ingresso improvviso sulla scena politica di Sergio Mattarella ci presenta, uno è forse predominante: la chiarezza.
Perché, con una biografia che ne fa fede, lui crede che la via maestra per difendere la nostra Costituzione significhi innanzitutto applicarla nei suoi principi fondamentali. E benvengano le riforme di cui c’è bisogno, ma solo se, e solo quelle, capaci di guarire le ferite che «la crisi ha inferto al tessuto sociale», «aumentando le «ingiustizie», creando «nuove povertà», producendo «emarginazione e solitudine».
Una crisi che ha acutizzato le divisioni e reso «l’unità difficile, fragile, lontana», una crisi che non rispetta il cuore, i fondamenti della nostra repubblica: il diritto allo studio, al lavoro, a essere curati, a ripudiare la guerra e promuovere la pace, a godere di un’informazione autonoma e plurale, a tutelare la libertà e la sicurezza delle donne […] (Norma Rangeri, Il Manifesto)