NUOVA DELHI (INDIA) – Shoma Chaudhury, direttore del magazine di giornalismo investigativo più famoso dell’India, la pasionaria anti-stupri, si è dimessa ieri dopo una settimana di accuse per aver tentato di insabbiare la violenza sessuale a una sua giovane collega, molestata dell’editore ubriaco, Tarun Tejpal, in un albergo a cinque stelle di Goa.
Scrive Paolo Brera su Repubblica:
Quando lei si è confidata con il suo capo, la famosa giornalista Shoma, quella inserita da Newsweek nell’elenco delle “150 donne che fanno tremare il mondo” e chiamata al “Woman in the world summit 2013” per l’ondata di stupri che sconvolse l’India, è rimbalzata su un muro di gomma. Invece di accompagnarla alla polizia, Shoma ha proposto la sospensione di Tejpal e la creazione di una commissione d’indagine. «Ha preso tempo per insabbiare tutto », l’accusano milioni di indiani maledicendo la doppia morale per cui si denuncia solo se avviene in casa d’altri. «Sono passati solo due giorni prima che la notizia esplodesse, e sulla stampa è stata deformata», si difende Shoma, chiamata a dare spiegazioni alla Commissione nazionale femminile di cui era paladina: «Lei mi disse di aver deciso di non andare alla polizia, mi è sembrato giusto rispettarlo ». Eppure, è stata proprio la vittima, delusa, ad accusarla.Intanto l’India freme di indi- e la notizia campeggia su tutti i media. Quattro colleghi hanno già detto addio aTehelka, in aperta polemica. La violenza è avvenuta in due occasioni durante il viaggio a Goa, e Tejpal l’ha ridimensionata come «uno sfortunato incidente che contrasta con ciò in cui crediamo e per cui combattiamo », nato dal solito «errore di valutazione» che ha segnato la storia degli stupri. Ma per gli inquirenti quel che Tejpal ha ammesso in una lettera di scuse alla vittima è molto più grave, tanto da averchiesto e ottenuto il mandato d’arresto.La rivista, il cui nome significa “Sensazionale” in hindi, ha fatto la storia del giornalismo duro del paese. Ha inventato le inchieste sotto copertura, provocando il reato per poi raccontarlo, e ha mietuto vittime illustri come i campioni di cricket, caduti nel tranello scommesse. Ha affondato anche il partito hindu di estrema destra “Sri Ram Sena”, che assaltava le peccatrici nei pub su commissione prezzolata. Così ieri, quando Shoma la pasionaria antistupri ha scritto il suo addio aTehelkaribadendo di non aver voluto insabbiare nulla, attivisti del partito nazionalista hindu Bjp si sono radunati sotto casa sua marchiandole il portone d’infamia: “Sotto accusa”.