ROMA – Sicurezza e Giubileo sembra che non vadano all’unisono. I 43 milioni stanziati mesi fa non bastano ma nuovi fondi non se ne vedono. Così, mentre da settimane, il prefetto Franco Gabrielli e tutti gli esperti del Viminale stanno mettendo a punto la macchina che deve far funzionare il grande evento religioso, ha scritto Cristiana Mangani sul Messaggero:
“la politica sembra aver scelto di procedere con molta più calma. E così il sistema sicurezza rischia di subire ritardi perché mancano i soldi”.
I fondi, ricorda Cristiana Mangani, erano stati divisi
“secondo criteri precisi: 15 milioni di euro sono stati dati alla Polizia di Stato, 15 milioni ai Carabinieri, tra i 7,5 e gli 8 alla Guardia di finanza, 5 ai Vigili del fuoco. Ognuno per proprio conto ha fatto i suoi investimenti: sono stati comprati tecnologie informatiche, scanner, metal detector, nuove dotazioni per gli uffici, equipaggiamenti e armi speciali che verranno utilizzati anche per il grande evento.
“Con gli stessi soldi, esattamente tre milioni di euro, la polizia ha comprato tutte le nuove macchine. Si è aggiudicata il mega appalto la filiale fiorentina della Seat, che ha offerto a polizia e carabinieri le Seat Leon sia in versione gazzella che pantera al prezzo di 43.897 euro a vettura. L’accordo potrebbe arrivare fino a 4.000 vetture (2.100 per i carabinieri e 1.800 per la polizia). Intorno alla metà di ottobre la direttiva dovrebbe essere pronta, ma senza un nuovo contributo economico difficilmente potrà partire”.
Le forze dell’ordine restano appese a una speranza. Che il ministero dell’Interno mantenga le vaghe promesse fatte:
“c’è l’impegno del governo a fare nuovi stanziamenti e qualcos’altro potrebbe arrivare con una legge di bilancio”.