Sochi 2014, giochi-amo le Olimpiadi invernali

Sochi 2014, giochi-amo le Olimpiadi invernali (La Gazzetta dello Sport)

SOCHI, RUSSIA – Sono partite ufficialmente le Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma dell’inviato Stefano Arcobelli. Riportiamolo di seguito.

“Un giorno olimpico da potenti: da Putin a Letta. Il fuoco arde come le polemiche: tra tuoni, arresti, dirottamenti ma anche cinque cerchi di leggerezza, almeno quelli, spaghetti e subuteo. Il presidente del Consiglio che ci mette la faccia, e il padrone di casa che mostra i muscoli: Enrico che scatta in piedi emozionato col giaccone della delegazione a salutare i fratelli d’Italia che partono (anzi sfilano) per un viaggio pieno di speranze da medaglia (poche, attese, in verità).

Lo Zar Vladimir che entra svelto per primo, impettito di nero come un agente segreto d’un tempo (lo fu davvero, del Kgb), sicuro come se stesse mostrando i muscoli ed anche teso in tribuna a fianco del presidente del Cio, Thomas Bach, e di una giovane bionda.

Gli volevano rovinare la festa, ma poteva andargli peggio con quasi 60 capi di Stato e di governo da ospitare. Lasciamoli divertire, applaudire: distanti da certe idee, divisi da una legge russa che perseguita i gay al punto da non poter esprimersi com’è successo a quattro manifestanti arrestati ieri a San Pietroburgo, ma vicini grazie ai Giochi. I due leader si confrontano prima, si riconoscono meglio dopo, accomunati in questo caleidoscopio colorato nel gelo. Lo sport è una vetrina nella quale la sincerità prevale più spesso sulla real politik .

L’arrivo Il premier prova a dissimulare i tanti pensieri sul futuro del suo Governo lasciati in mattinata a Roma. Lo avevano pressato, attaccato ed invitato ad esporre a Sochi un fazzoletto rosa in favore dei diritti umani; aveva appreso che in Parlamento un partito esponeva la bandiera arcobaleno come il doodle di Google, e per dare un segnale forte aveva voluto soprattutto confrontarsi nel ricevimento ufficiale pre-cerimonia con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, che alla vigilia dell’apertura olimpica si era espresso duramente sulle discriminazioni sessuali:

«Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi ai gay, dobbiamo essere contrari ad ogni restrizioni». Anche il premier italiano lo ribadiva salutando il portabandiera Armin Zoeggeler: «I nostri atleti sono portatori dei valori che la nostra bandiera in sè compendia: la libertà, l’eguaglianza, la condanna di ogni forma di discriminazione». Anche il premier olandese Mark Rutte incalza Putin: «Concentriamoci sui Giochi, le aggressioni non servono». Ma intanto, una delle scrittrici russe pià famose, Liudmila Ulitskaia, sarebbe sotto inchiesta (smentita dal governo) per «propaganda omosessuale».

Candidatura Da Giovanni Malagò, capo dello sport italiano, Letta si fa presentare i dirigenti del Cio per gettare le basi della candidatura olimpica ormai quasi certa di Roma 2024. Poi il premier entra nello stadio, coinvolto dalla sua prima cerimonia in diretta. Fuori, la paura di attentati non svanisce purtroppo neanche durante la cerimonia. Dal cielo di Sochi viene respinto un aereo turco partito da Kharkiv, in Ucraina, con 110 persone che un attentatore ucraino che minaccia di avere una bomba intima di dirottate sulla rotta del Mar Nero: il comandante della Pegasus Airlines riesce in tempo a lanciare l’allarme e, grazie all’intervento di due F1 turchi il Boeing sarà fatto atterrare alla periferia di Istanbul, a Sabiha Goeckcen. Passeggeri in salvo, artificieri a bordo, teste di cuoio in azione per fermare l’attentatore. La Casa Bianca aveva lanciato giorni fa proprio l’allarme «dentifrici-bomba» sui voli per la Russia.

Emozione Annunciano la delegazione azzurra e Letta quasi sembra commuoversi, fiero di ascoltare nell’accoglienza un forte boato a favore della nostra delegazione: «Una grande emozione vedere la nostra squadra sfilare ed essere applaudita da tutto il mondo. Giusto che i nostri atleti sentano che intorno a loro c’è la partecipazione di un Paese intero che io sono qui a rappresentare. E sono qui anche per la difesa dei diritti e per la lotta contro le discriminazioni. Questo è il segnale che io volevo dare: essere accanto ai nostri ragazzi che hanno fatto grandi sacrifici per gareggiare». Alle 19.26 russe, dopo altri tuoni pirotecnici nel Fisht stadium, Putin annuncia l’apertura della 22a Olimpiade prima che la colomba della pace possa volare e proteggere i Giochi.

Casa Italia Letta, poi, arrivando a Casa Italia rompe ogni protocollo, così come aveva fatto in tribuna scendendo due gradini per salutare gli azzurri. E come aveva fatto Malagò rinunciando a schierare i dirigenti in testa alla sfilata azzurra. Il premier nella notte, prima di sedere a tavola con la spedizione italiana (Moratti è rimasto a Rosa Khutor) per la spaghettata finale, si concede anche una partita a Subbuteo: «Non c’è bisogno di sottolineare la posizione dell’Italia sui gay: Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu, ha spiegato bene come la pensa il mondo sportivo così come Bach ha spiegato quella del Cio”.

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