
MILANO – La Traviata, la prima della stagione alla Scala dell’opera di Verdi divide tutti, “La sorte di questa Traviata tra scandali e cattivo gusto” scrive Piera Anna Franini sul Giornale:
A bocce ferme, ciarliero come non sempre accade,e raggiante per lโimยญpresa superata, Gatti dice di non creยญdere alle apoteosi, poichรฉ hanno il sapore del finto. ยซQuello che conta รจ che nessuno abbia disturbato nel corso dellโopera,che tutti siano stati in silenzio fino alla fine e che quindiย ci sia stato il rispetto per noi artisti. Questa Traviata ha diviso? Non tutti erano dโaccordo?Che male cโรจ.Il teaยญtro รจ fatto per dividere. E poi, non riยญtroviamo simili dinamiche anche in famiglia? Forse in famiglia si รจ dโacยญcordo su ogni cosa?ยป. Pienamente soddisfatta, dato il successo incondiยญzionato, รจ Diana Damrau: dolce ma teutonica. Non usa diplomazie per dire che effettivamente non le sonoย piaciuti i costumi. Anche perchรฉ, ยซho avuto due figli,lโultimo un anno fa, e non sono ancora in forma. Non potrei ancora indossare certi abiยญti… ยป. Una Violetta – effettivamente ยญun poโ in carne, forse imbarazzata dalle pretese del regista di farne una Marylin Monroe in salsa verdiana. A parte i costumi (perplessi anche stiliยญsti come Armani e Curiel, in platea) la Damrau promuove questa produยญzione creata apposta per lei dalย regiยญsta russo Tcherniakov. Che cosa in particolare? ยซIl fatto che non sia la Violetta che tutti hanno in testa, che non sia la vittima cortigiana, ma una donna forte che non muore di tisi ma dโamore, addolorata per il fatto di non aver amato abbastanzaยป. Diยญspiaciuta per le contestazioni alla reยญgia? ยซHo assistito a contestazioni di ben altra natura. Erano da mettere in conto:รจ unโopera che,soprattutto fatta qui a Milano, accende tante aspettative. Anzi sa cosa le dico? Questa Traviata avrร un grande futuยญro ยป. Il regista Dmitri Tcherniakov, fra lโemozionato e il turbato, a sipaยญrio chiuso ha confessato apertamenยญte quanto fosse ยซpreoccupato della messinscena di Traviata , capisco coยญsa rappresenti per voi questo titolo. E invece, una volta arrivato qui, nesยญsuno mi ha guardato come il giovaยญnotto ( in realtร 43enneยญndr )ย venuto dalla Russia. Tutti mi hanno aiutato, mi hanno preso sottobraccio. Ho sentito tanto caloreยป.
Regia troppo moderna? E basta con moderno-troppo moderno, diยญce Stรฉphane Lissner, il sovrintenยญdente al suo ultimo 7 dicembre, tutยญto preso – ormai – a levarsi sassolini dalle scarpe. C’รจ chi dissente? Li bolยญla con un ยซtalebaniยป. E via con il mantra: ยซLa missione di un teatro pubblico รจ confrontarsi con la conยญtemporaneitร , e ben lo sanno gli arยญtisti, sanno cosa รจ accaduto a Lamยญpedusa, conoscono la crisi, conoยญscono il mondo in cui vivono. Il teaยญtro non รจ puro diletto. Deve far rifletยญtere ยป. Ora testimone passa a Alexanยญder Pereira conquistato dal fatto di operare in una cittร da tre milioni di abitanti, nellโanno di Expo. E che non usa il pronome ยซVoiยป quando si rivolge agli Italiani. Indelicatezza lissneriana della quale non avvertiยญremo la mancanza.
