Spending Review. Il Consiglio dei Ministri, dopo una maratona notturna, ha approvato il decreto: nel testo risparmi per 26 miliardi in tre anni. Il Corriere della Sera: “Subito i tagli, rinvio al 2013 per l’Iva.”
L’aiuto che non arriva. Editoriale di Francesco Daveri:
“Nel mondo alla rovescia in cui viviamo dopo il fallimento di Lehman Brothers l’uscita di dati negativi spesso fa brindare le Borse. Quando il Pil va male, i mercati vanno su perchรฉ cattive notizie dall’economia aumentano la probabilitร che le banche centrali taglino i tassi o inondino l’economia di liquiditร in altro modo, dando cosรฌ una boccata di ossigeno ai Paesi e ai bilanci disastrati delle banche. E cosรฌ poi, quando il taglio dei tassi e l’aumento di liquiditร arrivano davvero, i mercati ormai fanno finta di niente.
Ieri i mercati hanno fatto anche piรน di cosรฌ. Quando la Banca centrale europea e la Banca centrale cinese hanno tagliato i tassi e la Bank of England ha aggiunto 50 miliardi di sterline ai 325 miliardi di moneta elettronica giร impiegati dal 2008 per acquistare titoli del Tesoro inglese, le Borse europee sono addirittura scese.”
Il grazie del premier e il timore dei leader che guardano al voto. La nota politica di Massimo Franco:
I tagli alla sanitร – Il Corriere della Sera“Il grazie di Mario Monti al Parlamento per averlo appoggiato ยซaffrontando tutti assieme anche l’impopolaritร ยป, รจ una sorta di sigillo sulle riduzioni di spesa decise dal governo. Le tensioni trasversali che hanno accompagnato le voci sui provvedimenti fino al Consiglio dei ministri di ieri notte, lasciano prevedere proteste soprattutto a livello locale; e forse addirittura una rottura fra Palazzo Chigi e le Regioni, allarmate soprattutto dai tagli alla sanitร . Le opposizioni ritengono lo scontro inevitabile e rispolverano l’espressione ยซmacelleria socialeยป: contano sull’umore nero di molti governatori.”
I numeri.ย Dipendenti pubblici, mobilitร obbligatoria. L’analisi diย Lorenzo Salvia:
“C’รจ una buona notizia per i dipendenti pubblici: non saranno piรน obbligati ad andare in vacanza nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno. Le ยซferie coatteยป, previste nella prima bozza del decreto sulla spending review, sono state cancellate nell’ultima versione discussa ieri sera. E c’รจ anche il sostanziale rinvio della riforma Fornero delle pensioni. Ma le buone notizie, per gli statali, finiscono qui. Quelle settanta pagine intaccano due principi finora inviolabili per i travet di casa nostra: il posto fisso e lo stipendio fisso. In modo parziale, certo. Ma la sostanza รจ che il ministeriale potrร essere messo in mobilitร obbligatoria, prendere l’80% dello stipendio base (molto piรน basso di quello che porta a casa ogni mese) e anche essere licenziato. Da garantito in tutto e per tutto diventerร un po’ piรน simile ad un lavoratore del settore privato.”
Dopo piรน di dieci anni dai fatti avvenuti durante la notte del 21 luglio 2011 nella scuola Diaz a Genova durante il G8 sono arrivate le condanne della Corte di Cassazione. Sono stati respinti i ricorsi deiย 25 poliziotti condannati in appello nel maggio del 2010.
Quella ยซsquadra d’รฉliteยป che prese boss e terroristi cancellata d’un colpo. Giovanni Bianconi, esperto giornalista e scrittore dei fatti criminali avvenuti negli ultimi trent’anni,ย ย ci offre il suo interessante punto di vista sulle condanne:
La prima pagina de La Repubblica“ร un altro dei paradossi del verdetto di ieri. Chi decise la perquisizione รจ rimasto immune da conseguenze giudiziarie, nonostante la ricostruzione che alla fine ha prevalso inserisca anche la scelta di andare a cercare i black-bloc sospettati di aver devastato Genova in un unico proposito di vendetta e ritorsione per i disordini dei giorni precedenti.ย
Alla fine pagano poliziotti stimati che hanno sempre respinto l’accusa di aver falsificato le prove a carico degli arrestati, e la loro rivendicazione d’innocenza non era sufficiente. Un lungo e contrastato processo ha stabilito che sono colpevoli, ma รจ difficile sostenere che tutte le ombre siano state fugate. Non fosse perchรฉ in primo grado altri giudici avevano stabilito il contrario, e in appello non รจ arrivato alcun elemento nuovo. Era uno dei motivi dei ricorsi, respinto dai giudici ยซdi legittimitร ยป. Appartenenti alla stessa sezione della Cassazione che quattro mesi fa ha evitato il carcere al senatore Dell’Utri, imputato di concorso in associazione mafiosa, annullando la condanna per l’insufficienza di una parte della motivazione pur confermando i suoi rapporti con i boss.”
La Repubblica: “Sanitร , no ai tagli degli ospedali.” I tagli. Il dossier di Roberto Petrini: “Salta la chiusura dei mini-ospedali. Duro scontro, poi il sรฌ al decreto. Saranno abolite 60 province. Fuori fino a 30mila statali. Iva su a luglio 2013.”ย Il retroscena di Francesco Bei:
“Il premier striglia i ministri: non posso accettare veti. Tutti devono contribuire. L’invito del Quirinale a fare presto. L’imperativo del premier รจ chiudere tutto subito, senza pericolosi rinvii che potrebbero mettere sabbia nel motore del governo. Questo, del resto, รจ stato il consiglio pressante di Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha infatti avvertito Monti del rischio insito in uno slittamento ulteriore del decreto sulla spending review.”
Soldi ai partiti, รจ legge il taglio pro-terremotati. Articolo di Alberto Custodero:
“A Emilia e Abruzzo 165 milioni in due anni. Task force di magistrati controllerร i bilanci. Alle popolazioni colpite a partire dal 2009 dal sisma sono stati destinati 91 milioni di euro nel 2012 e 74 nel 2013: in tutto 165 milioni.”
Il Giornale: “Paghiamo ancora noi.” Editoriale di Vittorio Feltri:
“Lโย abbiamo detto mille volte, ma lo ripeยญtiamo ancora: i sondaggi vanno presi con le pinze, perรฒ vanno presi sul seยญrio. Il Pdl viaggia intorno al 20 per cenยญto, il Pd al 25, Grillo al 18-20, lโUdc al 5-6, lโIdv al 7, il Sel al 5-6, la Lega al 6. Non ci vuole molto per capire che con un quadro simile non sarร facile per nessuno mettere in piedi una maggioranza di governo. ร vero che alla scadenza naturale della legislatura mancaยญno circa nove mesi e che, nel frattempo, puรฒ succedeยญre di tutto, compreso uno sconvolgimento ulteriore dei dati. Dipende da molti fattori: dalle capacitร di Mario Monti nella gestione dellโemergenza,dagli sviยญluppi della crisi nazionale e internazionale, dalla teยญnuta dellโeconomia eccetera. Tuttavia oggi come ogยญgi bisogna ragionare sullโesistente.
Teoricamente la sinistra (lo abbiamo sottolineato alcuni giorni fa) sarebbe in grado di vincere se adotยญtasse la vecchia formula dellโammucchiata, ma lโesperienza insegna che non basta vincere per duraยญre alla guida del Paese. Ne sa qualcosa Romano Proยญdi, che ha fallito due volte, nonostante avesse i numeยญri a sufficienza in Parlamento. Attualmente, la situaยญzione dei partiti รจ peggiorata. Essi non godono piรน della fiducia dei cittadini.”
Spending Review, intervista diย Gabriele Villaย aย Alberto Zangrillo, professore del San Raffaele:
“Mettere ordine certo. Che non vuol dire,perรฒ,coniugare lโesigenยญza diffusa di far crescere ulteriorยญmente il livello del nostro sistema sanitario con la soppressione di piccole strutture dove, magari, lโassistenza e il pronto intervento funzionano e funzionano egregiaยญmente. Al contrario queste realtร vanno mantenute, preservate e aiutate a modernizzarsi entrando in una grande rete.”
Pisapia paga i superhotel a Mister Scala.ย Stefano Zurlo denuncia:
“Adesso tutti vogliono saยญpere. Giร oggi alle 13 Giuliano Piยญsapia incontrerร la Cgil: allโordine del giorno, lo stipendio principeยญsco del sovrintendente Stรฉphane Lissner. ร giร sette anni che Lisยญsner si รจ insediato al vertice della Scala, ma nessuno finora si era reยญso conto di quanto fosse imbottita la sua poltrona. Ora che emergoยญno le innumerevoli voci del suo inยญgaggio, si scopre che il sovrintenยญdente costa alla collettivitร uno sproposito: un milione e spiccioli lโanno.Ovvero,sette milioni e pasยญsa in sette anni. Una cifra insosteยญnibile e pure inspiegabile. Carlo Fontana, il predecessore di Lisยญsner, aveva una retribuzione anยญnua di 260mila euro lordi.”
Il caso Twitter. Intervista diย Francesca Gallacciย a Paola Ferrari, conduttrice sportiva della Rai:
“Il fatto che abbiano voluto ofยญfendermi come donna. Io ho 51 anยญniยญe non ho mai fatto niente per naยญsconderlo.
Sono una professioniยญsta che ha alle spalle 25 anni di imยญpegno,ย esco da un anno di lavoro ininterrotto, e la trasmissione che ho condotto ha avuto successo. Non capisco perchรฉ debba essere dileggiata e insultata. Le critiche le accetto, ma non da parte di anoยญnimi maleducati. E mai se non soยญnoย supportate da fatti.”
Il Fatto Quotidiano: “Diaz, il massacro. Giustizia รจ fatta.” Editoriale di Ferruccio Sansa:
“Oggi l’Italia รจ un paese piรน giusto. E piรน forte, perchรฉ sa guardare dentro se stesso, sa ammettere le proprie responsabilitร senza risparmiare nessuno. E’ arrivata tardi la sentenza della Diaz. E’ maturata dopo indecenti tentativi di depistaggi, dopo che la prescrizione aveva spazzato via le accuse per le violenze. Ma alla fine รจ arrivata.”
Intervento da 7-8 miliardi, aumento Iva rinviato al prossimo anno. Salvi altri 55 mila esodati.ย La Stampa: “Sanitร e tribunali, ecco i tagli.” Editoriale di Paolo Baroni:
Le sedi a rischio – La Stampa“Non รจ la stangata da 10 miliardi in sei mesi, che poi diventavano 50 in due anni e mezzo, ma il pacchetto di tagli e risparmi passato ieri al vaglio dellโennesimo Consiglio dei ministri fiume รจ di quelli destinati a pesare. O se vogliamo, a mordere la carne viva del corpaccione pubblico. Non cโรจ il taglio di 100-200 mila statali o la cancellazione di 50 Province, come ipotizzato in questi giorni, men che meno lโimpossibile blocco delle tariffe, che pure avrebbe fatto comodo a tante famiglie; ma lโoperazione spending review parte bene.”
โUna scelta di coscienzaโ E la Severino cancella i 37 mini tribunali italiani.ย Il dossier di Francesco Grignetti:
“Decisionista, non cโรจ dubbio. Anche questa volta, come giร quando sโรจ trattato di cancellare con un tratto di penna ben 674 sedi di giudici di pace su 800, Paola Severino, la ministra della Giustizia, ha preparato un provvedimento che taglia dโun colpo 37 tribunali minori, 220 sedi distaccate e 38 procure. Tutti accorpati al palazzo di Giustizia del capoluogo di provincia o del distretto giudiziario. Per capire lo stile, si sappia che la legge le imponeva di cancellare ยซsoloยป 36 tribunalini e la ministra, invece, palesemente irritata dal montare delle pressioni, ha voluto spingere fino in fondo lโoperazione. Ridisegna sul serio una geografia giudiziaria di sabauda memoria.”
Salvi i mini-ospedali. 4% di statali in meno. Il Sole 24 Ore: “Il Governo ha approvato nella notte la spending review – Rinviato al 2013 l’aumento dell’Iva – Subito 15% di risparmio sugli affitti pubblici Province dimezzate, salvi i mini-ospedali Nei ministeri 7mila esuberi – Verso lo stop a 37 tribunali e 220 sezioni distaccate – Enti locali: sacrifici per 7,2 miliardi.”ย Uno slalom tra i veti. Editoriale di Fabrizio Forquet:
“Nel Paese delle corporazioni – che solo per un falso pudore esterofilo abbiamo cominciato a chiamare lobby – non c’รจ da sorprendersi se un decreto per i tagli alla spesa pubblica diventa ostaggio fino a tarda sera di pressioni e resistenze agguerrite. Soprattutto perchรฉ qui i resistenti sono collocati all’interno della pubblica amministrazione. Gente tosta, che ha sviluppato, nell’esercizio di anni, attitudini straordinarie nel difendere il proprio perimetro.”
Dagli enti metร della manovra. L’analisi economica diย Gianni Trovati:
“Come da tradizione: come nelle manovre vecchio stile, anche nella nuova spending review sono enti locali e Regioni a rappresentare il cuore della cura ai conti pubblici: gli enti territoriali assorbono in questa occasione piรน del 50% del valore del decreto esaminato ieri a Palazzo
Chigi, con 2,2 miliardi di tagli per il 2012 e altri 5 per il 2013 che si aggiungono a quelli giร previsti con i decreti a ripetizione dell’anno scorso. Senza contare la sforbiciata sulla sanitร , materia regionale, e la prossima dose di razionalizzazioni determinata dalla cancellazione delle piccole Province messa in calendario per le prossime settimane con il terzo tempo della spending review, insieme con la revisione delle regole per la gestione associata delle funzioni negli enti sotto i 5mila abitanti.”
La laurea non spinge i giovani. L’analisi economica di Giorgio Barba Navaretti:
“La disoccupazione giovanile elevata e persistente crea una generazione perduta che deve essere recuperata al piรน presto. In Italia anche, anzi soprattutto, tra i ragazzi diplomati e laureati. Capitale umano in fumo, che non trova lavoro o non lo cerca o lo trova spesso con caratteristiche inferiori alle proprie qualifiche e aspettative di salario.
La recessione รจ certo una ragione di questo fenomeno, ma la differenza tra la condizione dei giovani e il tasso medio di disoccupazione (26 punti percentuali in piรน) รจ anche il risultato di tre inadeguatezze strutturali: dell’offerta scolastica e universitaria, della domanda delle imprese e delle regole che ne determinano l’incontro. In tempi di riforme strutturali su ciascuno di questi fronti ci sono cantieri aperti e alcuni (vedi il lavoro) giร chiusi, ma non ancora sufficienti.”
