
ROMA – “E poi non ne rimase nessuno – scrive Marco Imarisio del Corriere della Sera – Dopo ventisei dimissioni da assessori e dirigenti pubblici sono arrivate anche quelle del sindaco Leonardo Betti, per mettere fine allo stillicidio di liti, ribellioni e opportunismi che da mesi faceva da contrappunto allโagonia di una cittร ”.
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Cโera una volta il carnevale di Viareggio, e forse ci sarร ancora, ma solo per grazia ricevuta. Prima della dichiarazione di dissesto e del tutti a casa che farร da preludio allโarrivo di un commissario prefettizio, uno degli ultimi atti del sindaco era stato quello di buttarsi a pietร presso il governatore Enrico Rossi. ยซDammi una manoยป. Ammesso che si faccia, sarร un Carnevale magro, anchโesso commissariato e sotto tutela della Regione Toscana, che di viareggino avrร giusto le insegne, e chi conosce il carattere orgoglioso degli indigeni puรฒ immaginarne lโentusiasmo. A ogni temporale il viale del lungomare si trasforma in succursale del medesimo, con le vie laterali che diventano canali dโacqua capaci di inghiottire le auto di passaggio. Negli ultimi due mesi hanno chiuso il teatro Jenco, la sala convegni di Palazzo delle Muse, la piscina comunale e gli altri impianti sportivi. La Fondazione del Festival Pucciniano รจ tenuta in vita solo dalle premurose cure della Regione. Il servizio di scuolabus รจ sospeso. E il peggio deve venire. La fama internazionale fa spesso dimenticare quanto รจ piccola questa cittร , solo 64 mila abitanti. E quanto ormai รจ abbandonata a se stessa.
Viareggio รจ la rappresentazione di tutto quel che non si deve fare nellโamministrazione del bene comune. Le ridotte dimensioni rendono ancora piรน incredibili i numeri che hanno portato alla bancarotta. Il buco รจ di 56 milioni di euro, unโenormitร , frutto di disavanzi che dal 2006 a oggi sono sempre cresciuti, come se il passato recente non avesse valore contabile. Certo, le giunte degli ultimi ventโanni, centrosinistra e centrodestra, non si sono fatte mancare nulla, dai capannoni del mercato dei fiori (1 milione di euro) mai usati, fino allo sputo in faccia alla miseria simbolizzato da dieci chioschi di legno colorato (380.000 euro) utilizzati per gli stand del Carnevale e poi abbandonati senza un perchรฉ, adducendo ragioni estetiche, dopo tre anni. Ma lโimpresa di accumulare un debito cosรฌ esagerato non sarebbe stata realizzabile senza il contributo delle societร partecipate. Ce ne sono 14, con ramificazioni in altre 12 societร miste, e chi vuole fare un gioco di parole sulla cittร dei carri e quella dei carrozzoni ha mano libera.
La riscossione di multe e tributi era affidata a Viareggio Patrimonio che in questi anni si รจ sempre contraddistinta per la sinistra tendenza ad accumulare ยซresidui attiviยป ovvero somme che spettano al Comune ma che per misteriose ragioni restano alla casella di partenza. Le riscossioni non versate al 31 dicembre 2013 ammontavano a 27,1 milioni di euro ma la scorsa settimana, davanti alla prospettiva del dissesto e allโazzeramento di ogni carica, Viareggio Patrimonio, che ha un disavanzo di 14 milioni, ha annunciato la bellezza di altri 103 milioni da incassare. Betti, che avrebbe avuto ogni interesse a fare suo quel gruzzolo virtuale, ha declinato lโomaggio, catalogando la novitร alla voce finanza creativa.
Nessuno รจ innocente, secondo i revisori dei conti inviati da Roma. Nessuno si รจ mai preoccupato, chissร perchรฉ, di creare ยซun adeguato sistema di controllo sulle partecipate e la loro disastrata situazione economico-finanziariaยป. Tutti o quasi hanno preferito tamponare lโassenza di controllo sulla spesa corrente sbandierando entrate straordinarie derivate da immaginifiche operazioni immobiliari-amministrative che mai avrebbero visto la luce. Come i pensionamenti anticipati del personale del Comune annunciati il 5 agosto poco prima del redde rationem con la Corte dei conti, frutto di una delibera che dopo le proteste dei diretti interessati รจ subito finita su un binario morto. ยซCi vorranno 10-15 anni per tornare alla normalitร ยป dice Betti, renziano della prima ora. Il sindaco ha venti giorni per rifare una giunta ed evitare lโinsediamento del commissario. Puรฒ farcela solo con lโaiuto dellโala sinistra del Pd e di Sel, unite dallo scarso entusiasmo per un futuro di soli sacrifici, a cominciare dallโaumento obbligatorio della Tasi al 2,5 per mille e di tutte le altre tasse comunali. A Viareggio la nuova settimana si apre con gli scioperi dei lavoratori delle partecipate e prosegue con lโassemblea convocata per spiegare ai cittadini lโimpatto della parola dissesto sulle loro vite. Sul lungomare la luce dei lampioni รจ sempre piรน bassa, le strade sono quasi al buio. La cittร del Carnevale si prepara a una lunga Quaresima.