
ROMA – “Una catastrofe umanitaria – scrive Alessandra Muglia nel suo reportage per La Stampa – tra le peggiori al mondo si sta consumando in sordina, lontano dagli occhi del mondo, nel piรน giovane Stato della Terra, il Sud Sudan. Sono due milioni e mezzo gli sfollati, in fuga da una feroce guerra civile con nessun porto franco. Migliaia i profughi massacrati anche nei posti dove avevano cercato rifugio: il campo Onu, chiese, moschee”.
La metร dei suoi 8 milioni di abitanti – scrive Muglia – sono oggi a rischio fame e malattie, 50 mila bambini potrebbero morire per mancanza di cibo prima della fine dellโanno. Una crisi umanitaria tra le peggiori al mondo, classificata dallโOnu come ยซlivello 3ยป, lo stesso di quella siriana: eppure non รจ tra le prioritร della comunitร internazionale, meno interessante da un punto di vista economico e strategico rispetto a conflitti come quello in Ucraina. Lโallarme รจ stato lanciato da tutte le ong sul campo, da Intersos a Medici senza Frontiere (…)
Un Paese al collasso. A due anni dallโindipendenza, ottenuta nel 2011 dopo un conflitto ventennale ingaggiato per separarsi dal nord, รจ iniziata una guerra di potere tra il presidente Kiir e il ex suo vice Riek Machar che ha riaperto antiche divisioni etniche tra Dinka e Nuer, alimentate dalla lotta per il petrolio di cui la regione รจ ricca (…)