
ROMA – Semestre europeo? Troppa enfasi scrive Riccardo Franco Levi sul Corriere della Sera: “Le ragioni di questo scetticismo sono piรน dโuna e la prima discende dalle nuove procedure dellโUnione per il coordinamento dei bilanci nazionali”.
L’editoriale di Riccardo Franco Levi:
Le prime date da tenere presente sono quattro: 22-25 maggio, elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo; 26-27 giugno Consiglio europeo a Bruxelles per la designazione dei nuovi presidenti dello stesso Consiglio e della Commissione Europea; 31 ottobre, scadenza del mandato della Commissione Europea presieduta dal portoghese Barroso; 30 novembre, scadenza del mandato del presidente del Consiglio Europeo, il belga Van Rompuy.
Fino alla fine di novembre, quando mancheranno poco piรน di tre settimane alla fine del semestre di presidenza italiana, la politica europea vivrร , pertanto, in uno stato di sospensione in attesa di conoscere a chi saranno affidate le grandi istituzioni dellโUnione (nessuna delle quali, con Mario Draghi presidente della Banca centrale europea, potrร andare a un italiano).
Questo, se tutto va bene. Nel designare il presidente della Commissione, il Consiglio Europeo deve tenere in conto dei risultati delle elezioni europee. Come giร fecero i Verdi nel 2004 nel nome di Daniel Cohn Bendit, le grandi famiglie politiche europee si preparano a presentarsi al voto ciascuna con un proprio candidato per la guida della Commissione (forse il francese Barnier per i popolari, il tedesco Schulz per i socialisti, il belga Verhofstadt per i liberali). Ma la cancelliera Merkel (a cui si attribuisce la volontร di spostare il fidatissimo Van Rompuy dal Consiglio alla Commissione) ha giร fatto sapere che non intende in alcun modo cedere ad altri un potere che รจ suo e degli altri capi di Stato e di governo.
E cosรฌ, รจ possibile che si apra un periodo di contrasto tra il Consiglio e il Parlamento appena eletto, con la prospettiva che tutte le nomine slittino piรน avanti nellโanno e che, quando pure a queste si sarร giunti, il Parlamento decida di rimarcare la propria autoritร bocciando, come giร ha fatto piรน volte in passato, uno dei commissari designati, allungando cosรฌ ulteriormente i tempi dellโinterregno. Una prospettiva che porterebbe la nuova Commissione e il nuovo o la nuova presidente del Consiglio a entrare in carica solo nei primi mesi del 2015, quando il semestre italiano si sarร giร concluso.
A queste ragioni, tutte europee, che inducono a non alimentare un eccesso di attese e ambizioni per il nostro semestre di presidenza, se ne deve aggiungere almeno una rigorosamente ยซmade in Italyยป: lโinstabilitร politica nazionale.
Dire che la responsabilitร della presidenza dellโUnione impone di assicurare almeno per tutto il prossimo anno la vita di questa legislatura e di questo governo porta con sรฉ, come lโaltro lato della medaglia, la previsione del loro esaurimento nei mesi immediatamente successivi.
Una condizione di precarietร che, indipendentemente dal prestigio personale e dalla competenza del presidente del Consiglio e di ciascuno dei ministri del governo, inevitabilmente ne limiterร lโautoritร , un patrimonio che si conquista dimostrando la capacitร di prendere impegni validi nel tempo.
ยซMa tu, quanto duri?ยป. Fu questa la domanda che un grande cancelliere tedesco rivolse, al loro primo incontro, a un presidente del Consiglio italiano. Una domanda, purtroppo, ancora attuale.ย
