
ROMA – E adesso Susanna Camusso vuole rottamare Landini, “il suo Renzi” come scrive Libero, colpevole “di non aver accettato l’accordo sulla rappresentanza”.
L’articolo di Nino Sunseri:
La guerra allโinterno della sinistra si sposta nel sindacato: il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso vuole che il collegio dei probiviri punisca Maurizio Landini, segretario della Fiom, lโala piรน radicale del sindacato rosso. Ha firmato la lettera di denuncia come semplice iscritta volendo cosรฌ dimostrare che quella in corso non รจ una battaglia di potere ma un confronto sulle regole. La pena per Landinipotrebbe arrivare fino allโespulsione anche se, francamente, nessuno pensa a tanto. Piรน probabile il biasimo o una sospensione da tre a dodici mesi.
Non esclusa, invece, il commissariamento della Fiom. ยซUn atto gravissimoยป secondo landini. Ieri pomeriggio i due litiganti hanno cercato di abbassare la tensione. La Camusso ha diramato una nota nella quale nega di aver presentato una denuncia. La sua era solo una richiesta di chiarimento ai componenti del collegio per lo statututo. Decisamente lontani i tempi in cui Bruno Trentin lasciava la Fiom per assumere la guida della Cgil. Ma era stata una parentesi. Perchรจ fin dai tempi della Fim (la Federazione dei metalmeccanici che riuniva anche Cisl e Uil) i rapporti erasno pessimi. I metalmeccanici degli anni โ70 si consideravano lโaristocrazia del movimento operaio e come tali si comportavano. Un disprezzo ricambiato e ora esploso con le accuse di Susanna Camusso che, nei confronti della Fiom ha anche una vecchia ruggine personale. Ne faceva parte negli anni giovanili della militanza milanese. Aveva firmato un accordo sul lavoro femminile notturno negli stabilimenti Fiat (Arese era ancora aperto). Un accordo che la dirigenza nazionale della Fiom aveva bocciato. Troppo penalizzante per le donne e, inconcepibile, a firmarlo era stata una donna. La scomunica era costata alla Camusso lโesilio.
A ripescarla Sergio Cofferati dandole la responsabilitร degli alimentaristi. Uno sgabello perm riprendere la scalata che lโavrebbe portata a diventare la prima segreteria donna della Cgil. Chissร se nellโoffensiva che oggi ha lanciato contro Maurizio Landini non faccia capolino il ricordo dellโoffesa di venticinque anni fa. Certo รจ vero la vendetta รจ un piatto che si mangia freddo. In questo caso sarebbe addirittura ibernato. La Camusso accusa il compagno Maurizio di insobordinazione. Il capo della Fiom, infatti, non riconosce lโaccordo interconfederale sulla rappresentanza siglato fra Cgil, Cisl, Uil da una parte e Confindustria dallโaltra. Lโintesa, tanto per capire, si muove sul solco tracciato da Marchionne in Fiat. Fissa una soglia di sbarramento per lโelezione dei delegati e limita il diritto di sciopero.
Landini ha detto che non lo applicherร perchรจ lesivo dei diritti dei lavoratori. La Camusso, in risposta, lo vorrebbe mandare a casa. Per la Cgil vale ancora il principio fondativo del centralismo democratico tanto caro al Partito Comunista: il dissensorispetto alledecisionidel capo non va mai pubblicizzato. Difficile perรฒ che si arrivi alla rottura. La Fiom che va fuori dalla Cgil? Se nโera parlato nei mesi scorso quando sembrava addirittura che Landini volesse dar vita ad movimento politico allโestre – ma sinistra. Cercava spazio spazio fra vendoliani in libera uscita, grillini delusi,radical-chic allaricerca di unโaltra area politica da egemonizzare. Poi il silenzio. In realtร la Camusso, al di lร dei fatti personali, non ha mai amato la Fiom. Tanto meno adesso che si prepara al congresso. Spera di arrivare alla proclamazione come candidato unico. Landini le appare come il solo competitore di livello. Tanto piรน che il capo della Fiom per rafforzare la sua posizione ha costruito un asse con Renzi. Unโal – leanza innaturale. A cementarla lโesistenza di nun avversario. Susanna infatti, รจ in competizione con Maurizio e non ama Matteo. Alle primarie del 2012 non aveva nascosto la simpatia per Bersani. In autunno non si era presentata alle urne per la scelta del segretario del Pd. La mancata mobilitazione della Cgil aveva pesato nellโinsuccesso di Cuperlo. La partita in corso merita attenzione. La presenza di Renzi ai vertici del Pd e la conferma della Camusso darebbe vita ad una situazione inedita: la Cgil non piรน cinghia di trasmissione del partito che, a sua volta verrebbe privato della capacitร di mobilitazione del sindacato. Una debolezza per entrambi. Ecco perchรจ Renzi cerca di sponsorizzare Landini.
Speradiย mettere Susanna in fuorigioco.
