“Telecom, la truffa delle false vendite”, Fornovo e Paolucci sulla Stampa

ROMA – Luca Fornovo e Gianluca Paolucci sulla Stampa scrivono di una “truffa dei leasing di Telecom. Ovvero di “prestiti alle aziende mascherati da acquisti di materiale informatico” e di “un sistema costato almeno 120 milioni al gruppo”.

Scrivono Fornovo e Paolucci:

Un sistema di triangolazioni fra Telecom, fornitori e clienti costata alle casse del gruppo telefonico, dal 2007 al maggio 2011, almeno 117,6 milioni di euro. È quanto emerge da una serie di documenti interni a Telecom che La Stampa ha potuto visionare. La frode, così definita nei documenti dell’internal audit di Telecom, che ha esaminato 76 operazioni commerciali sospette, funzionava in maniera piuttosto semplice. Telecom vendeva ai propri clienti soluzioni informatiche fornite ad aziende partner. A finanziare l’acquisto in leasing era Teleleasing, una società partecipata all’80% da Mediobanca e al 20% dalla stessa Telecom (messa in liquidazione nel febbraio 2012, con un bilancio in utile). Ma l’acquisto delle attrezzature non avveniva quasi mai e i leasing venivano utilizzati per far arrivare soldi ai clienti in difficoltà, spesso sull’orlo del fallimento. In caso di mancati pagamenti delle rate del leasing però ad assumersi il rischio, subentrando al cliente, era la stessa Telecom. Un sistema, secondo quanto ricostruito, diffuso almeno in tutto il Centro-Nord.

In un altro passaggio dell’articolo si legge:

Una truffa perfetta perché risalire ai responsabili appare un rompicapo assurdo non solo per l’azienda, ma anche per la magistratura, col rischio che una parte dei procedimenti finisca in prescrizione. Nelle conclusioni dell’audit si legge che «la responsabilità» di come venivano condotte «le operazioni commerciali è principalmente in capo alle strutture di vendita, che devono mettere in atto azioni conformi alle procedure e controlli per verificare efficacia ed efficienza delle operazioni». Dalle analisi effettuate, spiega l’audit, «sono emerse rilevanti debolezze del sistema di controllo interno, attribuibili alle funzioni delle direzioni commerciali». Carenze di rilievo riscontrate nelle fideiussioni non escusse e nel ritiro di beni, quando il contratto col cliente era cessato. Ma qualcosa si è inceppato anche ai piani alti, nella direzione generale di Telecom, dove era previsto un controllo sulle operazioni sopra i 500 mila euro. La società, interpellata da La Stampa, non ha rilasciato commenti.

 

 

 

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luiss_vcontursi