
ROMA – “Il lungomare – scrivono Marco Grasso e Alberto Parodi della Stampa – adesso sembra un luna park cupo a cui hanno spento le luci. Il paradiso degli occidentali si รจ trasformato in una prigione presidiata da elicotteri e soldati”.
Mentre i turisti, paradosso per una cittadina che vive su hotel e resort, sono diventati il pericolo da evitare: ยซSono il bersaglio dei terroristi e abbiamo deciso di stare lontani dai luoghi che frequentano. Non andiamo a pranzo, ce lo facciamo portare in cantiere. E si cena a casa, senza uscire la sera. Almeno fino a quando la situazione non si sarร ristabilitaยป.
Renzo Giacchero, 56 anni, รจ site manager di Ansaldo Energia nella centrale di Sousse, un impianto termoelettrico a ciclo combinato che lโazienda italiana sta costruendo alle porte della cittadina tunisina insieme a una ditta canadese. Vive nellโaltra Sousse, quella dove gli stranieri non girano in costume ma con il caschetto. Sono settantacinque i tecnici italiani che vivono a pochi passi dallโalbergo dove รจ avvenuto il massacro, molti dei quali liguri dipendenti della societร genovese: ยซCi siamo subito contati, per essere sicuri che fossimo tutti al sicuro. E siamo rimasti in cantiere, mentre il responsabile sicurezza รจ subito volato sul luogo dellโattentato per capire se ci fossero ulteriori minacce. Abbiamo protocolli di sicurezza molto rigidi. Lโunico timore era per un collega, che stando allโelenco della Farnesina era ancora residente al Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui,ma in realtร si era trasferito in una struttura gemella a Sousse, a pochi chilometri di distanzaยป.Campanello dโallarme
Non รจ il momento per perdere la calma. Ma qui, un campanello dโallarme, era giร suonato, e molto prima della mattanza al museo del Bardo di Tunisi. Il 30 ottobre del 2013 un giovane, inseguito dalla polizia, si era fatto saltare in aria sulla spiaggia. Era morto solo lโattentatore. Le autoritร tunisine la trasformarono in una mezza vittoria dellโintelligence. E gli italiani dellโaltra Sousse – abituati a resistere a una vita nelle periferie di mezzo mondo, giร dura di per sรฉ senza bisogno dellโIsis – avevano rimosso quellโepisodio come un brutto sogno, che scompare la mattina dopo ma lascia addosso una certa inquietudine. ยซLetto oggi forse quel fatto รจ stato sottovalutato – dice Giacchero – Prendiamo tutte le misure che possiamo. Ma la veritร รจ che speriamo non tocchi a noi. Chi fa questo lavoro รจ costantemente esposto a rischi e non puรฒ vivere nella pauraยป (…)
