ROMA – “Un voto che fa paura. Ed รจ corsa ad infangare il referendum sul Veneto libero“. Vittorio Feltri sul Giornale scrive sui risultati del referendum in Veneto alla luce delle notizie sui presunti voti arrivati dal Cile e sui numeri non molto chiari.
Scrive Feltri:
Polemizzare con i colleยญghi non รจ mai elegante. Farlo poi con Michele Brambilla, inviato ed editorialiยญsta della Stampa di Torino, lo รจ ancor meno per vari motivi. Eraยญvamo amici e non lo siamo piรน, perchรฉ alcuni anni orsono lโho contestato e lui si รจ inviperito a tal punto da querelarmi, sorvoยญlando sul fatto che nel mio picยญcolo lo avevo favorito nellโassuยญmere la direzione del quotidiaยญno La Provincia di Como e, sucยญcessivamente, chiamato a Libeยญro come vicedirettore. Inezie? Non credo, ma puรฒ darsi.
Ora leggo sulla Stampa un suo articolo che mi lascia basiยญto. Non riguarda me, ma il refeยญrendum che si รจ svolto la settiยญmana scorsa nel Veneto circa la possibilitร della regione di otteยญnere lโindipendenza dallโItalia.
I dati emersi dal plebiscito sono stati impressionanti: hanno voยญtato via Web e nei gazebo oltre 50 cittadini su 100 (cifra altissiยญma), la maggioranza dei quali ha espresso il desiderio di staccarsi dallโopprimente Stato italiano. Fin qui, dal mio punto di vista, nulla di eccezionale, essendo nota la nostalgia del popolo in questione per la Repubblica Serenissima di antica memoria.
Ciรฒ che invece sorprende รจ il tentatiยญvo della stampa nazionale – dei media in generale-di minimizzare lโesito claยญmoroso della consultazione, facendoยญla passare per un fenomeno paesano, folcloristico,addirittura comico,ยซin stiยญle Totรฒ ยป, secondo La Stampa , e quindi indegno di essere preso in consideraยญzione. La mia sensazione รจ che Bramยญbilยญla si sia prestato al gioco della vulgaยญta conformistica, accreditando lโipoteยญsi che le aspirazioni indipendentistiยญche dei veneti non trovino riscontro nella realtร e siano semplicemente staยญte enfatizzate a livello locale grazie a metodi truffaldini. In altri termini, gli organizzatori della conta sarebbero deยญgli imbroglioni che hanno ciurlato nel manico per dimostrare ciรฒ che non รจ: non sarebbe vero che hanno votato olยญtre 2ยญmilioni di veneti in favore dellโauยญtonomia, ma soltanto 100mila, a voler essere generosi, ossia una sparuta miยญnoranza di cittadini e non una massa.
Ma quali sono le fonti cui si รจ abbeveยญrato Brambilla per smentire la validitร (quantomeno numerica) del referenยญdum? Un consesso di scienziati inforยญmatici? Un gruppo di esperti (docuยญmentatissimi) del ministero dellโInterยญno? Nossignori. Brambilla ha preso per Vangelo le elucubrazioni del Corยญriere del Veneto , ossia lโedizione locale del transatlantico cartaceo di via Solfeยญrino ( Milano). A questo punto bisogneยญrebbe chiedere aยญi signori della citata reยญdazione quali elementi abbiano raccolยญto per dichiarare fasullo il plebiscito. Nulla. Questo particolare fondamentaยญle รจ ignoto. Il Corriere afferma che il ยซsondaggioยป di cui discettiamo รจ stata una buffonata, ma non fornisce prove a sostegno della propria tesi, e tutti noi dovremmo comunque pensare che abยญbia ragione. Roba da matti.
Brambilla scrive: ยซIl referendum per lโindipendenza del Veneto,conclusosi nei giorni scorsi con una schiacciante vittoria del โsรฌโ (89 per cento),si sta riveยญlanยญdo ancor piรน carta straccia di quanยญto si potesse immaginare. Si sapeva inยญfatti che la consultazione sarebbe stata inutile: non aveva, e non poteva avere, alcun valore legale. Ma nessuno, franยญcamente, si aspettava che si sarebbe riยญvelato addirittura una truffa, come inยญvece pare proprio che sia, almeno a giuยญdicare dallโinchiesta portata avanti dal Corriere del Veneto ยป. Quindi Brambilla usa il condizionale per giungere a una certezza. ยซPareยป che il plebiscito sia una truffa, dice. Ma non spiega perchรฉ. Si fida delle pagine locali del Corriere della Sera , senza indagare in proprio. Troppa fatica. Meglio dare credito a taยญle Loris Palmerini, tecnico informatico padovano elevato a oracolo dai corrieยญristi veneti, secondo il quale il referenยญdum sarebbe una bufala. Come fa coยญstui a sostenere una simile tesi? Cita alยญcuni siti internazionali che si piccano di essere capaci di misurare il traffico su Internet. Peccato che tali siti si basiยญno su programmi installati volontariaยญmente dagli utenti. In pratica, essi soยญno in grado di monitorare appena 15 milioni di utenti su 2,7 miliardi di persoยญne che nel mondo usano la Rete. E posยญsono farlo soltanto nellโarco di almeno tre mesi. Ma su unโarea assai limitata, quale il Veneto,non sono allโaltezza di misurare un cavolo di niente.
Fa lo stesso. Per Brambilla la veritร รจ questa: trattasi di truffa. Non sarร inveยญce che la truffa รจ soltanto di Brambilla e della sua fonte, il Corriere ? Travolto da questa valanga di calunnie, il promotoยญre del plebiscito, Gianluca Busato, sta facendo verificare i risultati della sua iniziativa da un comitato di osservatori internazionali. A breve se ne vedranno delle belle.
Nessuno tiene nel minimo conto il fatto che lโOnu,con una propria risoluยญzione accettata dallโItalia, ha riconoยญsciuto il diritto allโautodeterminazioยญne dei popoli. Quanto accaduto in Crimea insegna. E aspettiamo di apยญprezzare quanto avverrร in Scozia e in Catalogna. Non solo. Vi sono sondaggiยญsti veri, come Ilvo Diamanti, competenยญte editorialista della Repubblica (che non รจ affatto un leghista o un indipenยญdentista), o Nicola Piepoli,i quali hanยญnoยญcertificato sostanzialmente lโalta afยญfluenza al voto dei veneti, confermanยญdo lโesisteยญnza di unโampia maggioranยญza a sostegno dellโautonomia della Seยญrenissima.
Brambilla, prendine atto prima di sputare sentenze.