Affermazioni che, scrive Gatti, il Sole 24 si dice in grado di confutare:
Le carte provano che i lavori di ristrutturazione, portati a compimento dalla ditta di costruzioni Aurea sono infatti costati quasi il doppio di ciò che il ministro ha dichiarato, attraverso i suoi avvocati. E che l’altra metà circa è stata saldata in cash. Lo si deduce dal “riepilogo generale” indirizzato al “prof. Vittorio Grilli” da Aurea, con firma in originale apparentemente del suo socio amministratore, che elenca spese per un totale di 642.281 euro. Due i dettagli più significativi: il riepilogo elenca versamenti per un totale di 287.500 euro di “contante” ad Aurea e altri 10mila, sempre registrato come “contante”, all’architetto Naghi Habib (che assieme a sua moglie Anna Lisa Ambrogi è socio di Aurea). Il che potrebbe spiegare come mai nello stesso conteggio l’Iva risulta essere applicata solo su 360mila euro. Ma procediamo con ordine.
Il 7 giugno 2004, in qualità di committente, Vittorio Grilli risulta aver firmato una “Lettera di incarico professionale di progettazione” per la ristrutturazione dell’appartamento comprato in Via San Valentino (con) all’architetto Habib. Per un “compenso forfaittario previsto” di 20mila euro. Lo stesso giorno Grilli ha firmato una “scrittura privata” con cui ha affidato i lavori di ristrutturazione ad Aurea. Lì si legge che «il corrispettivo per l’esecuzione secondo le regole dell’arte delle opere… è stabilito a corpo in euro 200mila». Ma l’elenco dei lavori era troppo lungo perché quella cifra potesse bastare. Anche perché i coniugi Grilli avevano deciso di trasformare delle fioriere nel giardino di casa in una piscina di 10 metri per 3 (costruita in cemento armato senza richiesta di permessi con semplice dichiarazione di inizio attività).
Quindi il Sole passa ad analizzare quella che reputa la questione nodale:
Veniamo alla questione-chiave: quella dei contanti. Su questo ci sono d’aiuto altri documenti. Il primo elenca i “bonifici effettuati ad Aurea per lavorazioni eseguite”, il secondo i “bonifici effettuati ad Aurea per pagamento forniture” e il terzo, semplicemente, i “pagamenti effettuati”. In quest’ultimo foglio sono elencate 22 date, a partire dall’11 ottobre 2004 (quando risultano essere stati pagati 8mila euro) fino al 23 novembre 2005 (quando sono contabilizzati 20mila euro). In totale si arriva esattamente ai 297.500 euro che nel foglio del riepilogo generale sono registrati come “contanti”. Non basta: c’è anche la fotocopia di un documento che riporta le stesse date e le stesse somme, con a fianco le firme dell’architetto e di sua moglie. E accanto alle firme in molti casi è (spiegata) indicata la modalità della rimessa: “Consegnati Lisa/Annalisa”. Oppure “Lisa/Naghi”. Oppure “Lisa a Guglielmo”. Quest’ultimo nome potrebbe essere un riferimento a Guglielmo Gizzi, il commercialista di Aurea. Il ministro dice di non saper nulla di quel riepilogo dei costi sostenuti.
«Non so quello che abbia scritto Habib. Io posso solo dire che mi ha rilasciato delle fatture e che io ho pagato in modo sempre trasparente. C’è una mia firma su quella cosa lì (il riepilogo Ndr)?», ci dice. E aggiunge: «Di cosa abbia fatto la mia ex moglie non ho la minima idea». Il fatto che l’ex moglie non aveva però reddito in quell’epoca è emerso chiaramente dalla causa di divorzio. E non è mai stato contestato neppure dall’ex marito. In una memoria depositata dagli avvocati del ministro addirittura si legge: «Mensilmente la dott.ssa Patricia Navarra, da anni assistente del prof. Grilli munita di delega bancaria sul di lui conto corrente personale, autorizzata dal prof. Grilli dava disposizioni alla banca affinché consegnasse in contanti alla dott.ssa Lowenstein importi variabili tra i 7mila e gli 8 mila euro che venivano ritirati in contanti dalla stessa dott.ssa Lowenstein o dalla sig.ra Hidalgo Pilar, sua collaboratrice a tempo pieno». Abbiamo chiesto conferma alla signora Lowenstein che il contante con cui avrebbe pagato parte dei lavori di ristrutturazione potesse provenire da lì. Ma la signora non ce l’ha data. Ci ha dato invece un ultimo suggerimento. Di tutt’altra natura. Di guardare ai rapporti che il suo ex coniuge aveva con due signori, Dario Cusani e Fabio De Concilio.
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