Loro, le famiglie, sanno che la giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebra sabato 21 settembre è la giornata del loro padre che troppe volte ha perso la strada di casa per poter ancora uscire da solo. O della madre che non ricorda più di esserlo, e quando parla con il figlio è come se parlasse con un estraneo. Ma è anche la giornata di Benito, di Cornaredo (Milano), che non riconosceva più la sua casa, e così ha buttato giù le porte che si è trovato davanti.
La sua storia è raccontata da Michele Farina sul Corriere della Sera. Benito è stato rifiutato da 31 case di cura. Per lo stress sua moglie ha perso nove chili in un mese. Ma non è la sola in questa condizione. E mentre il numero aumenta sempre di più, con cifre che raddoppiano ogni due decenni, l’Italia non ha ancora un piano per come affrontare l’epidemia.
La ricerca arranca. Nelle diagnosi ci sono stati molti progressi, ma i farmaci che vengono dati per cercare di curare questa malattia neurodegenerativa sono gli stessi di 15 anni fa. Non solo: come sottolinea Michele Farina, i soldi investiti nel mondo per la ricerca sul cancro sono 30 volte quelli destinati alla ricerca sulla demenza senile, mentre il numero dei malati di tumore è il triplo di quelli di tumore.