Angelo Rapiti morto: “mal di pancia”. 4 giorni in 3 ospedali, 11 medici indagati

Angelo Rapiti morto: “mal di pancia”. 4 giorni in 3 ospedali, 11 medici indagati

ROMA – Quello che sembrava un banale mal di pancia ha ucciso Angelo Rapiti, 55 anni, in appena 4 giorni. Tre i ricoveri nei pronto soccorsi di tre ospedali di Roma tra il 27 aprile e il 1° maggio, ma per Rapiti non c’è stato nulla da fare. Qualche esame del sangue, tutto regolare per i medici. Ma l’uomo è morto il 1° maggio mentre, ricoverato al Fatebenefratelli di Roma, attendeva la risposta di una tac. Ora la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul caso per omicidio colposo e il pm Simona Marazza ha iscritto sul registro degli indagati 11 medici.

Michela Allegri su Il Messaggero scrive:

“E’ il 27 aprile, Angelo ha forti dolori all’addome. Alle 10 di mattina si precipita al pronto soccorso del Cto, ma dopo alcune analisi di routine viene trasferito all’ospedale Sant’Eugenio. Angelo arriva al secondo nosocomio nel tardo pomeriggio e i medici lo sottopongono ad una serie di accertamenti. Dopo quasi dodici ore passate tra le sale del pronto soccorso, non viene rilevata nessuna patologia di particolare gravità e il paziente decide di tornare a casa. Il giorno successivo Angelo si rivolge al suo medico curante che, dopo averlo visitato, gli prescrive una terapia. Nessuna medicina sembra però fare effetto: i dolori continuano, sono sempre più insopportabili. La mattina del 1 maggio, quindi, il paziente si reca presso il Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina. Viene ricoverato, i dottori decidono di sottoporlo a una tac. Mentre gli accertamenti sono in corso, però, Angelo muore”.

La moglie e le figlie di Angelo ora chiedono risposte ad una morte che sembra inspiegabile, continua Il Messaggero, e la Procura ha disposto l’autopsia dell’uomo e il sequestro delle cartelle cliniche:

“Gli accertamenti medico legali inizieranno oggi pomeriggio e saranno svolti dal professor Guido De Mari. Si tratta di una vicenda che ricorda l’odissea sanitaria di Giorgio Manni, il muratore di 51 anni deceduto nel luglio del 2011 al policlinico di Tor Vergata, dopo essere stato “palleggiato” tra i pronto soccorso di Subiaco, Tivoli, e Roma. Manni si era presentato per cinque volte in ospedale chiedendo di essere ricoverato, ma era sempre stato dimesso dopo un veloce controllo. Nel giro di una settimana era deceduto. Dall’autopsia era poi emerso che l’uomo aveva il fisico logorato da un tumore in stadio avanzato che non era mai stato rilevato dagli accertamenti medici”.

Published by
admin