
ROMA – Due euro al giorno bastano per una dieta anticrisi adatta agli anziani. Fette biscottate e latte per la prima colazione costano tra i 30 ai 50 centesimi di euro, mentre un pranzo o una cena a base di carne, verdure di stagione, legumi o uova si spende fino a 2 euro a pasto.
La “Dieta per anziani in tempi di crisi” è stata scritta dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, Sigg, in collaborazione con esperti della medicina dello sport e nutrizionisti.  Questa la risposta dei medici, scrive Marco Accossato su La Stampa, alle esigenze degli anziani che sempre più spesso, causa crisi, rischiano la malnutrizione.
Giuseppe Paolisso, presidente Sigg e autore del libro, spiega a La Stampa:
“«Abbiamo messo a punto tre schemi alimentari considerando le esigenze di anziani di tre diverse fasce d’età : quelli fra 75 e 74 anni, per i quali servono 1500-1600 calorie al giorno; quelli fra 75 e 80 anni, per cui si calcolano 1300-1400 calorie quotidiane; e gli ultraottantenni, a cui bastano 1000-1100 calorie. Per gli uomini l’apporto calorico deve essere leggermente superiore rispetto alle donne, ma basta sostituire i legumi alla carne 3-4 volte alla settimana per riuscirci garantendosi comunque una buona quota di proteine»”.
Tutti i menù e gli schemi alimentari proposti sono a prova di anziano, spiega ancora Paolisso, e sono basati suglia alimenti tipici della dieta mediterranea:
” «Aggiungendo una giusta quantità di prodotti animali come carni, latte e derivati, uova e pesce la dieta diventa equilibrata, adatta a qualsiasi età e soprattutto capace di mantenere l’anziano in salute. La dieta mediterranea infatti riesce a preservare il Dna dagli errori correlati all’invecchiamento ed è quindi un «elisir di longevità », visto che ad esempio sappiamo che protegge non solo dalle malattie cardiovascolari ma anche da tumori, diabete e altre patologie. Tutto ciò senza incidere troppo sulla spesa familiare». Il volume dimostra che un’alimentazione sana è possibile anche quando non si ha a disposizione risorse finanziarie elevate».
Fette biscottate e latte, o yogurt e pane bianco, sono una prima colazione economica e bilanciata:
“Per un pranzo con pasta al pomodoro e uovo oppure a base di minestrone e fettina di manzo si oscilla fra i 60 centesimi e i 2,60 euro; per portare in tavola la cena si va da un minimo di 70 centesimi, se si mangiano verdure, uovo e una banana, a un massimo di 2,15 euro se si sceglie un trancio di tonno da accompagnare con vegetali di stagione e una mela». Portando in tavola prodotti stagionali e locali a cui aggiungere legumi, carni bianche come pollo e tacchino, uova e pesce azzurro come alici o sgombri «si mangia in maniera gustosa, sana e senza spendere troppo».
Se carne e pesce sono troppo cari, il consiglio valido per tutti è sostituirli con i legumi:
“«Sostituirle con quelle di più economici legumi, carni bianche, uova – conclude Paolisso – potrebbe portare a un buon compromesso fra portafoglio e salute»”.
