Salute

Arresto cardiaco, come effettuare una semplice tecnica salvavita

Arresto cardiaco, come effettuare una semplice tecnica salvavita

LONDRA – Secondo un recente studio, le manovre di rianimazione cardiopolmonare nei casi di arresto cardiaco in presenza del partner, sono state eseguite solo in un terzo dei casi.

Il che significa che il partner non sapeva come effettuare una semplice tecnica salvavita. Lo studio sottolinea l’importanza di insegnare alle persone la rianimazione cardiopolmonare, CPR.
Spesso a innescare un arresto cardiaco è il rapporto sessuale: il cuore smette improvvisamente di battere. Lo studio, durato 13 anni, su più di 4.500 arresti cardiaci improvvisi, condotto a Portland, Oregon, ha scoperto che solo un terzo dei casi ha ricevuto il CPR dal partner, che secondo gli scienziati rappresenta meno del 20% dei pazienti sopravvissuti al ricovero in ospedale.

Secondo il Daily Mail, Sumeet Chugh, ricercatore del Cedars-Sinai Heart Institute di Los Angeles che coordina lo studio, ha dichiarato che seppure l’arresto cardiaco si verifica nel corso dell’attività sessuale, l’accento va posto più in generale sulle manovre salvavita. “I risultati evidenziano l’importanza di impegno costante nell’educare le persone sull’importanza della rianimazione cardiopolmonare, in presenza di un arresto cardiaco, indipendentemente dalla circosta in cui si verifica”. La manovra, è stato sottolineato, raddoppia la possibilità di sopravvivenza.

La British Heart Foundation sostiene che circa 10.000 persone muoiono ogni anno nel Regno Unito poiché i passanti non sanno come eseguire il CPR.
Chugh e i suoi colleghi hanno dimostrato che anche se il rischio complessivo di un arresto cardiaco durante l’attività sessuale è basso, i tassi di mortalità sono elevati.
Solo una piccola percentuale di casi di arresto cardiaco riguarda l’attività sessuale, ma la sopravvivenza rimane bassa e lo studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology ha affermato che ciò nonostante la presenza del partner.

Negli USA risultano circa 350.000 morti ogni anno ed è noto che l’attività sessuale può causare arresti cardiaci.
I ricercatori, dal 2002 al 2015, hanno esaminato il database dell’Oregon Sudden Unexpected Death Study (Oregon SUDS) per scoprire la loro frequenza durante o dopo un’ora dal rapporto.
Nel periodo esaminato, hanno complessivamente identificato 4.557 casi di cui 34, 0,7%, erano collegati all’attività sessuale. In media i pazienti erano maschi, di mezz’età, afroamericani e avevano una patologia cardiovascolare che curavano con i farmaci.

All’inizio dell’anno, uno studio francese meno ampio, su 250 uomini,, ha scoperto che avere un arresto cardiaco durante l’attività sessuale comporta 4 probabilità in più di morire. Su otto persone, solo una era sopravvissuta, rispetto al 40% di chi l’aveva subìto mentre svolgeva attività fisiche, come ad esempio lo sport.
La chiave per la sopravvivenza è chiamare immediatamente il pronto intervento e iniziare la manovra salvavita. A ogni minuto che passa, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono del 10%.

Come affrontare un arresto cardiaco:

° Se la persona è svenuta, chiamarla e scuoterla leggermente, chiedere aiuto per attirare l’attenzione.
° Piegare all’indietro la testa della persona, sollevare il mento e controllare se respira, anche osservando il movimento del torace.
° Chiamare il pronto intervento in ogni caso
° Sovrapporre le mani sul centro del torace
° A braccia tese comprimere profondamente 2 volte al secondo (100-120 al minuto); eseguire 30 compressioni toraciche
° Praticare la respirazione bocca a bocca: 2 respiri da non più di 5 secondi
° Ripetere le 30 compressioni e la respirazione bocca a bocca in attesa dell’ambulanza. Chi non vuole praticare la respirazione bocca a bocca, può eseguire solo il CPR, è sempre meglio che non fare nulla.

Published by
Gianluca Pace